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Felitto

Felitto appartiene alla provincia di Salerno conta 1.393 abitanti e ha una superficie di 41,1 chilometri quadrati per una densità abitativa di 33,89 abitanti per chilometro quadrato. Sorge a 275 metri sopra il livello del mare. L'economia è tipicamente agricola, anche se sono presenti alcune industrie.

Storia

L’etimologia di Felitto deriva probabilmente da fiix o da folictum. Il suo nome lo si ritrova per la prima volta nel 1191, in una bolla di papa Celestino III. Nel 1300, in considerazione dei danni subiti dai locali abitanti, re Carlo II, visto "statum inopem hominum terre Filecti" ordinó che venissero esonerati dalle tasse di qualsiasi genere. In questo periodo ne fu signore Giacomo Marra. In anno 1308 era signore di Felitto, di S. Cipriano e Coperchia Riccardo Domnusco di Salerno e nel 1309 Pandolfo Domnusco. Dopo il 1380 ne fu signore Nicola Sannazzaro di Pavia per aver seguito Carlo III di Durazzo nella conquista del Regno. Nel 1465 Roberto Sanseverino donó al figlio Giovan Francesco, con il consenso di re Ferrante, anche Felitto, di cui s'investi nel 1536, per la morte di Roberto Ambrogio, la moglie Maddalena. Nel 1531 ne fosse stato signore Michele Serra di Nocera dei Pagani, dal quale l'acquistó nel 1542 per 8.000 ducati Enrichetta Sanseverino che sposó Gerolamo Carafa, secondogenito di Antonio, primo principe di Stigliano. Da un un atto del notaio Vincenzo Paolino di Polla del 30 giugno 1534, si apprende che il territorio era povero di acqua potabile. Tre erano i villaggi che costituivano Felitto: Barbagiano a nord, a sud e a mezzo miglio Casale, dove c'era l'unica buona fontana, e distante ancora un mezzo miglio Pazzano. Nel villaggio vi erano due chiese parrocchiali: S. Matteo, vicino alla porta sud, e S. Maria Maggiore o dell'Assunta nei pressi del frantoio della chiesa. La chiesa venne trasferita poi dov'é l'attuale da Errichetta Sanseverino dei duchi di Somma, feudataria locale nel 1546, di cui si vedeva l'arme dipinta sul muro dell'atrio. Il 14 settembre 1654, il titolo di principe di Castel S. Lorenzo e feudo di Felitto fu concesso a Gerolamo Carafa. Da Gerolamo passó poi al nipote Alvano e da questo a Luigi. Alla morte di costui il titolo passó, per successione, al figlio Pietro, il quale, come patrizio napoletano venne ascritto col titolo di principe nel Libro d'Oro. In mancanza di eredi diretti, il titolo passò poi al fratello Domenico Antonio, padre di Luigi alla cui morte successe l'unico figlio Francesco Paolo.

Da vedere

Chiesa di S. Maria Assunta - originariamente era stata edificata in un luogo diverso e dedicata a S. Maria Maggiore. Nel 1546 fu trasferita nella località attuale in seguito ad una donazione fatta da Enrichetta Sanseverino, dei duchi di Somma, feudataria di Felitto. La Chiesa si sviluppa per una una lunghezza di m. 30 e per una larghezza di m. 10. Alla sommità tre finestroni a vetro bianco e verde a forma di croce. Lo stile non è ben definito, attualmente prevale il romanico modernizzato. Si accede alla chiesa attraverso l'atrio esterno, con quattro bellissime arcate di stile diverso che aprono lo sguardo su un vastissimo e verdeggiante panorama. A sud il campanile alto circa 40 metri.

Madonna del Rosario - prese grande vigore dopo la battaglia di Lepanto, svoltasi il 7 ottobre 1571, in cui una lega formata da Spagna, Venezia e Santa Sede sconfisse la flotta turca. La Chiesa, di proprietà dell'Universitas, sembra sia stata costruita intorno al 1200. Verso il 1600 venne costruito nelle vicinanze un oraratorio che doveva servire alla Congrega della Carità. L'attuale Chiesa è stata completamente sfigurata nell'ultimo sciagurato intervento di "restauro" terminato nei primi anni Settanta.

Maria SS. di Costantinopoli - è conservata una nota di Giustino Pecori, felittese, che verso la fine del 1800 rivestiva l'importante carica di Regio Ispettore Provinciale sopra i monumenti e scavi di antichità. La nobile famiglia Allegro, oriunda di Casale, fu la fondatrice dell'antico Santuario di S. Maria di Costantinopoli. Allorché nel 1790, 199 anni dalla sua fondazione e 134 dall'abbandono del villaggio, ad un pio contadino di Fogna, casale di Laurino, infermo e storpio, dopo un sogno rivelatore, scoprì l'antica cappellina, che da quell'epoca tornò ad essere oggetto di culto, che man mano si propagò ed estese, per i prodigi operati e sul contadino scopritore e su moltissime persone, fra le quali una contadina paralitica di cognome Pinto da Sassano. La devozione dei felittesi è testimoniata anche da altre fonti, secondo le quali nel 1790, domenica 13 settembre, il clero, la congrega di Carità e il popolo di Felitto, al quale si erano uniti molti abitanti di Laurino e Fogna, partendo dalla chiesa di S. Martino, con croci e stendardi, si recarono alla contrada denominata "Castagna cupa" e qui si unirono al clero e al popolo di Castel S. Lorenzo e Roccadaspide, per assistere allo scoprimento del quadro rinvenuto sulla parete dell'antica cappellina.

Cappella del Carmine - questa Chiesa è esistente in Via Centrale, appartenne originariamente alla famiglia Cotella. Alla fine del 1600 fu ereditata dalla famiglia Giardino. Cappella, purtroppo, è oggi estremamente degradata.  

Cappella di San Ciriaco - la chiesa venne fatta costruire da Diego Ventre nella contrada Casale. La sua copertura e la forma rettangolare con abside semicilindrica. Si conserva ancora la statua lignea del santo, e sul piedistallo di essa, prima del restauro si leggeva la seguente scritta: "restaurata A.D. 1734". 

Museo della Civiltà Contadina ed Artigiana - è allestito in un edificio del centro storico, in via Pomerio. Nelle varie stanze è stato ricostruito l'aspetto degli ambienti domestici, dalla cucina alla stanza da letto, servendosi di oggetti ed arredi originali, recuperati dalle abitazioni del centro storico e del territorio.

Come arrivare

In auto: sullla statale 488 verso Fellito circa 10 km, da nord; da sud sempre sulla statale 488 verso Fellito  circa 4 km

Tipologie