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Futani

E un comune di circa 1.280 abitanti che si trova in Campania, in provincia di Salerno. Posto nel cuore del suggestivo Cilento, la sua basa economia prevalentemente sull'agricoltura e allevamento.

Storia

Il nucleo originario di Futani nasce nel 1247 come casale del suffeudo di Cuccaro Vetere, in corrispondenza dell'attuale Vicolo S. Antonio, così denominato in quanto realizzato in concomitanza alla santificazione del Santo omonimo avvenuta nello stesso periodo. Poche sono le notizie storiche su Futani. E già esistente nell'anno 1270 perché in tale anno il Suffeudo di Cuccare Vetere aveva giurisdizione su molti casali: tra i quali Futani. L'origine e la storia di Futani va considerata nell'ottica della storia di tutti i paesi della "Valle del Lambro". Solo come cronaca, si fa presente che qualche dilettante di Paleontologia, basandosi sopra un documento che parla di un fossile di età remota, il quale proviene dal territorio di Futani, ha avuto avanzare l'ipotesi dell'origine di Futani intorno al 39 a. C. Il nome di "Futani" deriva da "futa" e da "futos", greco, che significa "foresta"... Per tradizione orale si sa che Futani, all'inizio della sua esistenza, contava solo sette "fuochi" e cioè sette focolari o famiglie. Nell'anno 1648 contava 19 famiglie con 114 abitanti.  Si deve anche tenere presente la salubrità e purezza atmosferica di Futani. L'Antonini, ne "La storia della Lucania" dell'anno 1747, scrive: "Poco più di mezzo meglio dal fiume Rubicante in una piccola valle a man manca è posto un ben piccolo casale, chiamato Futani, proveduto di fertili terreni, ed ha quantità di querce. "Dentro l'unica chiesa, dedicata all'Evangelista S. Marco, sta per uso di tenervi l'acqua benedetta, un'urna di circa palmi due che fu prima sepolcro o cinerario, siccome dalla sua iscrizione di non troppo puliti caratteri si vede". Numerosi i restauri alla chiesa, da parte del popolo, in varie epoche. Va messo in doverosa e giusta evidenza la costruzione dell'altare, in magnifico marmo colorato, della Madonna del Rosario con soldi propri del Sac. D. Sabato Di Ruocco, ultimo Abate del Convento di S. Cecilia "in terra Castinatellarum". Per precisione storica e per giusto riconoscimento, da tutti e sempre dev'essere ricordato che il Sac. D. Domenico Rambaldi non costruì la cappella con nicchia di S. Giuseppe, attigua alla sua casa, come da progetto fatto, ma unita alla chiesa, per essere di tutti.

Nell'anno 1862 esisteva a Futani un posto di guardia nazionale di Vittorio Emanuele II, al comando del capitano Michelangelo Rambaldi e con recapito o ufficio in una casetta, dove oggi abitano i fratelli Cuda Antonio e Aniello, detto "Lu quartiere".

Da vedere

Chiesa di S. Marco - che conserva al suo interno una preziosa urna cineraria risalente ad epoca romana, ora adibita a fonte battesimale.

Borghi delle Frazioni Castinatelli ed Eremiti - i borghi medioevali derivano dai romitaggi italo - greci e successivamente benedettini.  

Ruderi del Convento di Santa Cecilia - fondato nel 1022. Nel convento trovavano rifugio coloro che avevano conflitti con i potenti dell’epoca. Si possono ammirare anche i resti del chiostro e dei pozzi per la raccolta dell’acqua. Per la sua ricchezza ebbe, tra i vari proprietari, il Capitolo di San Pietro in Roma tra il 1654 ed il 1851.

Chiesa di San Marco - all’interno vi si conserva un’urna cineraria di epoca romana considerata estremamente interessante, ora adattata a fonte battesimale.

Come arrivare

In treno: linea Salerno - Reggio di Calabria fermata SS.FF. Pisciotta - Palinuro.
In auto:  autostrada con uscita sulla A3 Salerno - Reggio di Calabria, uscita casello Battipaglia con proseguimento sulla SS.18 per Agropoli prima e sulla variante SS.18,poi, arrivati a Futani statale 447 direzione Palinuro.

Tipologie