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Giungano

Comune campano, in provincia di Salerno,con  1.114 abitanti. Sorge alle estreme pendici del monte Trentinara, a ridosso della conca dove scorre il torrente Solofrone. Fa parte del Parco del Cilento e Vallo di Diano.

Storia

Giungano è posto lungo l’antica via di collegamento fra Paestum,   l’Alto Cilento e la Lucania. I ritrovamenti archeologici, ora conservati nel   vicino museo di Paestum, dimostrano che la zona era abitata fin dal Paleolitico. La fondazione risale al periodo in cui gli abitanti della decaduta Paestum   lasciarono la costa e la piana divenute troppe pericolose a causa delle   invasioni saracene e della diffusione della malaria.  Nel Medioevo Giungano divenne un potente feudo, tanto che il suo territorio   arrivo’ a raggiungere il mare. Tra il XVII e il XVIII sec. vennero edificati il   Palazzo Ducale e il Palazzo Picilli. Il centro di Giugano offre al visitatore l'immagine, quasi ferma, cristallizzata, nel tempo, della bellezza architettonica del Medioevo. La principale attrattiva è costituita dai Palazzi Signorili e dai portali, caratteristici per elementi decorativi di gran pregio. Anche prima del IX secolo d.C., data della nascita del paese, queste zone non erano completamente deserte. Infatti, nei pressi del campo sportivo, nel 1979 è stata ritrovata una tomba risalente all'etá romana.   Secondo la tradizione il nome del paese “Iuncano” deriverebbe da “Iuncus” per la cui lavorazione gli abitanti del luogo erano particolarmente rinomati. Dopo la caduta dell'impero romano, vi è stato un decadimento dell'antica Poseidonia, ed una conseguente diffusione della malaria, per cui i suoi abitanti si sono rifugiati nelle localitá collinari circostantí, fra cui Iuncana.

Da vedere

Palazzo Aulisio - ha una lunga storia testimoniata in ogni stanza ed in ogni ambiente. Dall’ esterno appare una casa fortificata così come doveva essere nei secoli passati. All’interno prima di accedere alla casa vera e propria, una serie di piccole corti e cortili nei quali la servitù era impegnata alle varie mansioni di accudimento di asini e cavalli. Le sale di rappresentanza sono rimaste intatte e vi è memoria di un canterano in un documento del ‘700. La stanza con l’accesso al pozzo di acqua sorgiva era utilizzata per la provvista d’acqua e la popolazione di Giungano aveva gli orari per il prelievo perché quell’acqua veniva considerata la migliore del paese. Le camere da letto erano dove sono tuttora, ed i servizi si trovavano generalmente sulle logge esterne.

Il palazzo Ducale - è di particolare bellezza, l’edificio risale al XVII sec. e ancora oggi sembra volersi imporre all’osservatore come il simbolo di quel potere feudale tanto forte da riuscire ad estendersi fino al mare. Nel palazzo venivano prese dai duchi le decisioni sulla sorte del territorio e dei suoi abitanti costituendo una sorte di centro nevralgico. I duchi nella sede del palazzo, grazie al loro forte potere facevano largo uso dello “Ius primae noctis".

Chiesa di S.Maria Assunta - incastonata tra lo stretto vicolo lastricato che taglia l’abitato a metà in tutta la sua lunghezza e la strada nuova che ne lambisce la sponda meridionale, si erge la Chiesa madre dedicata all’Assunta, patrona del paese. Pochi scalini conducono al suo portone di legno scuro incorniciato di grezza pietra calcarea, sul quale una strana nicchia, per metà timpano e per metà lunetta, ospita un affresco della Vergine ormai rovinato dal tempo, sulla quale porge un piccolo rosone. All’esterno se ne può intuire la struttura: pianta longitudinale, sagrestia e campanile sulla sinistra dell’abside rettangolare; due cupole, rispettivamente sull’abside e sulla sagrestia; copertura delle cupole e del campanile in lastre metalliche. All’interno, una luce discreta pervade l’ambiente di riflessi ambrati, diffondendosi dalle quattro finestre strombate, poste in alto, sul lato destro dell’unica navata. Al di sopra dell’ingresso, un ballatoio, al quale si accede attraverso una scala a chiocciola in metallo, ospita un organo antico in pessime condizioni, probabilmente lo stesso di cui si ha notizia già nella visita pastorale del 1689.

Cappella dell’Annunziata - già citata nella visita pastorale del 1689 con il “suo altare di S. Biase nudo, dell’Università”. Se ne parla ancora nel 1712, quando Monsignor Nicolai raccomanda di rifarne “mura e soffitto entro tre anni e di demolire l’altare di San Giorgio perché indecente”.

Cappella del Carmine - menzionata nella visita pastorale del 1791 e descritta con “mensa lapidea, tela con Vergine e Anime del Purgatorio”; nel 1906 con “soffitto dipinto con immagine Immacolata ed Evangelisti, piccola campana, statua titolare, famiglia Orlotti”. Oggi appartiene alla famiglia Corradino, che gentilmente ci ha ospitati, permettendoci di ammirare la Cappella con i suoi affreschi, rimaneggiati di recente.

Come arrivare

In auto: prendere la Salerno - Reggio di Calabria, uscire a Battipaglia e proseguire lungo la statale 18 fino al bivio per Giungano

In treno: la stazione ferroviaria è quella di Agropoli sulla linea Napoli - Salerno - Reggio di Calabria

Tipologie