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Magliano Vetere

Magliano Vetere è situato in Campania nella provincia di Salerno, conta 889 abitanti, e ha una superficie di 22,5 chilometri quadrati per una densità abitativa di 39,51 abitanti per chilometro quadrato. Sorge a 650 metri sopra il livello del mare.

Storia 

Il primitivo nucleo abitativo della comunità era situato sulla riva destra della foce del fiume Alento.
Tale testimonianza è fornita da notizie di varia estrazione storica e da una diffusa tradizione orale. Probabilmente una popolazione stanziatasi sulla fascia costiera, tra le varie, provenienti dalla Grecia e dal Medio Oriente, per evitare le frequenti scorrerie di altri popoli e predatori che arrivavano dal mare, cercò rifugio all'interno risalendo il fiume suddetto, che in quei secoli era persino percorribile con piccole imbarcazioni secondo l'assunto di Cicerone. Poichè il primitivo nucleo abitativo è conosciuto con il nome "Malleanum", si è cercato di rintracciare l'origine del termine in due fatti, di cui uno di matrice storica, l'altro derivante dalla tradizione. Non sembra convincente la derivazione del nome dal termine "Malleus", il martello o il maglio usato per battere su pali e su cunei. In vero questa seconda ipotesi troverebbe una giustificazione nel fatto che quando, in epoca medioevale, si costituirono le università, l'univeristà di Magliano adottò, nel suo stemma ovale, il simbolo dei martelli.
Questa antica popolazione, come altre, ad un certo punto della sua storia abbandonò il territorio occupato in origine, oggi conosciuto col nome Verduci arrampicandosi verso le cime delle colline e dei monti retrostanti per proteggersi dalle incursioni dei Barbari divenute frequenti dopo la caduta dell'impero romano d'occidente nel 476 d.C. Il riferimento appare credibile, se si considera che Totila, re dei Goti, dopo aver occupato Napoli nel 541 d.C., si diresse a sud impadronendosi della Lucania. I quindici anni che seguirono a questa data furono più di spavento che di pericolo reale. Gli abitanti dei due plessi si dispersero, ma si ricomposero di nuovo dopo la definitiva cacciata dei Goti nel 554 e con l'insediamento del Governo Bizantino nel sud dell'Italia. La documentazione storica ha inizio con un documento, presente nel codice Diplomatico Cavese, in data 29.05.848, in cui si parla di un atto di acquisto di un frutteto per l'importo di 65 soldi d'oro effettuato dalla comunità di Mallianum. Sotto la denominazione dei Longobardi il paese ebbe grande prestigio. Nel 1011, è precisato nel Cronicon, era conte di Magliano il fratello di Pietro, monaco di Cassino.
Nel 1038, invece, il conte era ancora Guiselgardo, ma la comunità soffrì molto per la lotta scatenatasi tra Longobardi e Normanni, nella quale questi ultimi prevalsero organizzando il territorio sotto la Baronia di Novi Velia, che si costituì di quattro stati, tra cui Magliano, al quale Stato venivano aggregate le università di Magliano Vetere, Capizzo, Stio e Gorga. Nel 1271 con la venuta degli Angioini che sconfissero gli Svevi, lo stato di Magliano viene affidato a Francesco di Monteforte, figlio di Teobaldo. Nel 1600 il destino dello Stato di Magliano è sempre legato alle sorti della Baronia di Novi, che viene acquisita dalla famiglia Zattara. Seguirono una serie di passaggi, per vendita a Giulio Mastrillo, Cesare Zattara, al Regio Fisco, fino a quando, nel 1683, Cuccaro, Gioi e Magliano vennero aggiudicati a Dionisio Pasca di Magliano, che ne prese possesso col titolo di Barone. L'ultimo feudatario di Magliano fu il barone Nicola, che lo tenne fino all'abolizione della feudalità avvenuta come la legge napoleonica del 1808. Le vicende interne dello stato furono contrassegnate, con alterne vicende, per secoli da questioni demaniali sollevate dall'università di Stio e condotte a forza di divisioni e di riconciliazioni, di proteste e di cause, di reclami e di intricati atti notarili.

Da vedere

Centro storico - di Magliano Vetere e Magliano Nuovo nel quale è possibile ammirare alcuni restio delle torri dell'antico castello.

La chiesa di Santa Maria dell'Assunta - risalente al XVIII sec., la chiesa di San Fortunato costruita nel XVI sec.

Santuario di Santa Lucia - dove si trovano affreschi originali e dal quale si gode una splendida vista sulla Rupe Rossa.

Come arrivare

In auto: si deve percorrere l'A3 Salerno - Reggio di Calabria, uscire allo svincolo di Battipaglia, prendere la SS18 in direzione di Vallo della Lucania, uscire a Capaccio Scalo e proseguire per la SS488 fino a Magliano Vetere. La distanza da Napoli è di 118 km. 

In treno: è servita dalla stazione ferroviaria di Capaccio.

In aereo: l'aeroporto più vicino è Napoli Capodichino.

Tipologie