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Levanto

Comune ligure, in provincia della Spezia, con più di 5.632 abitanti. Il paese è di antica fondazione, adagiato in una valle ricoperta da ulivi e pini ed affacciato direttamente sul mare. Le dorsali della vallata finiscono in mare col promontorio del Mesco e la punta di Levanto. Il comune di Levanto fa parte della Comunità Montana della Riviera Spezzina. Parte del suo territorio rientra inoltre nel Parco Nazionale delle Cinque Terre.

Storia

In epoca romana esisteva un piccolo borgo denominato Ceula situato sulle colline dell'odierna Montale, in prossimità delle quali giungeva il mare; esso costituiva un nodo strategico di grande importanza poichè era ubicato nel punto in cui l'antica via ligure che proveniva dall'interno toccava la costa. Dopo la caduta dell'impero romano di occidente, Ceula entrò a far parte dell'Impero Bizantino. A partire dal XIII secolo l'importanza dell'abitato iniziò a diminuire a vantaggio di Levanto che stava ampliandosi direttamente sul mare. Nei secoli medievali la vita economica di Levanto si reggeva soprattutto sulle attività mercantili - marmo "rosso di Levanto", vino ed olio locali - alimentate tanto dalle vie di comunicazione verso la Pianura Padana quanto dalle vie marittime che si aprivano sull'intero Mediterraneo; ciò è dimostrato dalla presenza della Loggia e della Darsena. Dopo il Medioevo, il Borgo antico raccolto attorno alla Chiesa di Sant'Andrea ed al colle di San Giacomo conobbe un notevole sviluppo. Un'ulteriore fase dello sviluppo urbano si pone tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo con l'apertura degli attuali Corso Italia e Corso Roma. A partire dal 1950 il borgo si è ulteriormente esteso raggiungendo negli anni '70 l'attuale configurazione. Levanto deve la sua fama turistica anche alla sua posizione al centro di una suggestiva valle, le sue dorsali che finiscono in mare col promontorio del Mesco e la punta di Levanto, costituiscono uno splendido scenario rivestito del verde di boschi , ulivi e vigne. Recentemente sono stati realizzati, con l'utilizzo dei fondi europei, grossi interventi di recupero del centro storico, tra cui il restauro dell'ex Convento degli Agostiniani, denominato Ospitalia del Mare, in occasione del Grande Giubileo del 2000.

Da vedere      

Il Castello - risale al 1165, anno in cui probabilmente era proprietà dei Malaspina. Nel secolo successivo la notizia è confermata in un documento sul quale è nominato castello di Monale. Nell’interno c’è una cisterna di dimensioni piuttosto rilevanti, destinata alla provvista dell’acqua nel caso di attacchi con assedi prolungati. Un tempo vi si trovavano i due cannoni ora sistemati in Via G. Semenza uno dei quali ha una corona di fusione, probabilmente quella della casa reale d’Inghilterrra. Il fortilizio presenta una struttura architettonica piuttosto semplice, costituita da una torre circolare e quattro muraglie disposte a forma di quadrilatero. Un’antica tradizione vuole che dal Castello partissero dei passaggi interrati. Uno arrivava sulla spiaggia proprio sotto di esso; l’altro giungeva sino in prossimità della Chiesa dell’Annunziata, dopo aver attraversato tutto il borgo sotto terra. Nel castello sono conservati due bassorilievi di scuola genovese su ardesia degni di interesse. In uno, della fine del XV secolo, è raffigurata l’Annunciazione; nell’altro, dell’inizio del XVI, San Giorgio e il drago.

La Chiesa di San Rocco - è diviso dal coro da una parete alle estremità della quale si trovano due grate dalle quali le suore di clausura assistevano alle funzioni senza poter essere viste dagli altri fedeli. Sulla parete di fondo del presbiterio grande trompe - l’oeil con colonne e angeli, che originariamente faceva da sfondo all’altare maggiore, poi trasferito nella parrocchiale di Sant’Andrea, ove si trova tutt’oggi. Nella parte iniziale della parete destra, grande Crocifisso ligneo processionale e, subito appresso altare marmoreo policrono con una nicchia entro la quale si trova la statua lignea dipinta di San Rocco, di scuola genovese del Settecento. A sinistra dell’altare maggiore, un pregevole organo meccanico con la cassa lignea dipinta e abbellita da un intaglio a forma di lira. Sul fianco sinistro, altro altare marmoreo policromo di buona fattura. Nella nicchia posta sopra di esso, piccola statua in marmo bianco raffigurante la Madonna con il Bambino.      

La chiesa e il convento dell'Annunziata - furono edificati tra il 1449 ed il 1460 in posizione sopraelevata e completamente isolata dal borgo, in una zona in cui transitava la mulattiera che partiva dal borgo medesimo per raggiungere i centri storici della parte occidentale della valle e, successivamente, l’entroterra. Verso la fine del XV secolo il convento venne ampliato con la costruzione della parte comprendente il secondo chiostro e, all’inizio del XVI, fu ultimato con la realizzazione della parte verso oriente. La facciata è improntata come tutto il tempio ad una semplicità veramente francescana. Al centro s’apre il portale, sopra il quale si trova un bassorilevo del XV secolo, in marmo bianco di Carrara. Nell’interno, a tre navate, sono conservati due dipinti di eccezionale qualità, San Giorgio e il drago e il Miracolo di San Diego.

L'oratorio di San Giacomo - fu costruito alla fine del’500 e consacrato il 23 giugno 1600. Recentemente restaurata, la facciata è molto semplice. Il dipinto che campeggia al centro è degli inizi del XX secolo. Sopra l’ingresso, un interessante bassorilievo su marmo bianco, attribuito ad un ignoto scultore lombardo della prima metà del XV secolo. L’interno del sacro edificio, ad aula, è conforme ai modelli propri delle chiese costruite dagli ordini flagellanti nei centri liguri minori, improntati cioè alla massima semplicità. Nella chiesa sono conservati altri arredi ed icone sacre settecentesche, due grandi crocifissi processionali, la statua lignea dipinta del santo titolare e il più antico e pregevole organo meccanico di Levanto: un Giosuè Agati, costruito a Pistoia nel 1827, collocato sopra l’ingresso sulla cantoria lignea con parapetto dipinto raffigurante al centro la cena di Emmaus.

Piazza Da Passano - si tiene presente che il livello della piazza si è innalzato di almeno tre metri dall’epoca in cui furono edificati ad oggi, le altezze originarie degli archi superavano i sette metri. Tali dimensioni, unitamente al restante parametro murario contiguo, sia verso Salita S. Giacomo, sia dal lato opposto, hanno consentito di avanzare l’ipotesi che tali elementi architettonici costituissero l’ingresso dell’arsenale in cui venivano riparate le imbarcazioni.

Come arrivare

In auto: l'autostrada Genova - Livorno uscita "Carrodano - Levanto". Seguire poi le indicazioni per Levanto.

In aereo: l' aeroporto di Genova Cristoforo Colombo.

Tipologie