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Cercivento

Cercivento è un comune di 748 abitanti in provincia di Udine, della regione Friuli Venezia Giulia. La superficie comunale si estende per 15,36 kmq, e va da un'altezza minima di 541 m a una massima di 2.104 m.

Storia

Nell’antichità vi passava una strada romana molto importante, dal momento che collegava le valli del Bût e del Degano, e per questa ragione i longobardi decisero di porre nel paese un presidio militare. Nel 1338 viene fondata la pieve di San Martino, dipendente all’arcidiaconato di Gorto questo fatto è piuttosto strano dal momento che tutti i paesi vicini sono sotto l’arcidiaconato di San Pietro; Secondo alcuni storici il primissimo nucleo abitativo del paese doveva trovarsi presso Costa ma con l’arrivo della peste nel XV secolo la vita paesana dovette spostarsi più a valle, dove sorge oggigiorno il paese. Nel ‘700 venne edificata l'attuale parrocchiale. Il 15 agosto del 1866, dopo la sconfitta italiana a Custoza nella terza guerra d'indipendenza, il paese, come tutti gli altri paesi della Val Bût, Tolmezzo compreso, venne occupato dalle truppe austriache, che lo occuparono una seconda volta durante la prima guerra mondiale, nell'ottobre del 1917, in seguito alla rotta di italiana di Caporetto. L'occupazione austro-tedesca durerà un anno esatto. Il paese venne occupato da truppe straniere anche nella seconda guerra mondiale, questa volte dai cosacchi russi fedeli ad Hitler. Durante tutte questa occupazioni la popolazione dovette subire grandi privazioni e sopportare gravi angherie, ma pian piano, dopo la liberazione dai cosacchi, avvenuta il 1 maggio 1945, il paese ha cominciato a riprendersi. Nel 1966, a causa di numerosissime e violentissime piogge, la Farie di Checo, la fucina fabbrile simbolo del paese, cessò la propria attività. Dieci anni il terremoto sconvolse nuovamente il paese. Il sisma, generatosi nella serata del 6 maggio 1976, mise in ginocchio anche il paese di Cercivento, considerato gravemente danneggiato e gli ultimi interventi di ristrutturazione risalgono ad appena pochi anni fa.

Da vedere

Casa Vezzi - in prossimità della Casa Morassi troviamo la Casa Vezzi, anche questa ristrutturata ultimamente. Si tratta di una tipica casa carnica con le pareti bianche e le parti in pietra lasciate ben in vista sugli spigoli. Questa semplice abitazione era la residenza della servitù di Casa Morassi ed è quindi ipotizzabile che la sua data di costruzione coincida grossomodo con quella della casa dei Morassi. Architettonicamente riscuotono molto interesse il sostegno in tufo, a destra della porta d'ingresso (che pare sorreggere l'intera struttura), e lo spigolo sinistro vistosamente rientrante. All'interno dell'abitazione meritano menzione le volte sui soffitti a pian terreno e le vecchie scale in pietra.

Chiesa parrocchiale di S. Martino - ha un bell'altar maggiore del 1749, opera del gemonese Sebastiano Pischiutti, con due statue di buona fattura dovute al padovano Francesco Bonazza.

Casa Tiridin - prende il nome da Giovanni Dassi detto "Tiridin", fino al 1867 unico proprietario dell'edificio, che risale al 1634, come si può leggere nell'iscrizione collocata sul grande arco in tufo. L'abitato è costruito su due piani caratterizzati da quattro e sei archi, rispettivamente al pianterreno e sulla loggia, ed era costituito da camere da letto, piccoli depositi, orto recintato, fienile e stalla. La casa in seguito al terremoto è stata ristrutturata nel dicembre del 1992.

Pieve di San Martino - si tratta di un edificio settecentesco affiancato da un campanile cuspidato con sagomature nella torre. In seguito al terremoto è stato ristrutturato con interventi radicali che ne hanno in parte mutato il precedente aspetto. Tra le opere d'arte più significative presenti nella Pieve, sull'altare maggiore, firmate dallo scultore padovano Francesco Bonazza e comperate a Venezia. Oltre alle sculture di Cristo e degli Evangelisti, scolpite con mano sicura e capace, vanno apprezzate le originali decorazioni che hanno quasi la funzione di colonne divisorie fra i vari riquadri.

Casa Tiridin - e l’abitazione forse più bella e caratteristica di tutto il paese. Prende il nome da Giovanni Dassi detto "Tiridin", fino al 1867 unico proprietario dell'edificio, che risale al 1634, come si può leggere nell'iscrizione collocata sul grande arco in tufo. L'abitato è costruito su due piani caratterizzati da quattro e sei archi, rispettivamente al pianterreno e sulla loggia, ed era costituito da camere da letto, piccoli depositi, orto recintato, fienile e stalla.

Come arrivare

In auto: Autostrada A23 Udine - Tarvisio, uscita Carnia -Tolmezzo. Dalla strada statale 52 bis che da Tolmezzo va verso Monte Croce Carnico un po' prima di Paluzza si prende il bivio per Sutrio - Ravascletto fino a Cercivento.

In treno: linea Udine - Tarvisio stazione della Carnia. Da lì si prosegue con il bus fino a Tolemzzo e poi per Cercivento.

In aereo: aeroporto Regionale Friuli Venezia Giulia di Ronchi dei Legionari.

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