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Fiumicello

E un comune di 4.715 abitanti in provincia di Udine, nella regione Friuli Venezia Giulia.

Storia

Il nome di Fiumicello appare per le prime volte agli inizi del 1200 in documenti del Patriarca di Aquileia Wolfger. Il 9 maggio 1211 si tenne a Fiumicello una riunione alla presenza del Patriarca Wolfger, per discutere argomenti che riguardavano il patriarcato. Fiumicello come Aquileia subisce l'invasione di vari popoli, tra questi i Longobardi. Fiumicello, ad un certo punto diventa gastaldia, cioè zona amministrata da un addetto patriarcale che aveva il compito di reggerla con poteri civili e di presiedere le riunioni dei consigli. Fiumicello viene citato, nel corso del medioevo in contratti ed atti di non troppa importanza. Nel 1420 cessa il potere patriarcale con la venuta della Serenissima. La famiglia Savorgnan aveva poco lontano a Fiumicello una sua roccaforte in quel della Centenara presso Belvedere, borgo della pieve di Fiumicello. Nel 1420 Tristano, figlio di Federico Savorgnan entra ad Udine con i veneti e decreta così la fine del patriarcato. Dal 1500 al 1797, anno della venuta di Napoleone Bonaparte poco avvenne, se non le solite beghe tra arciducali e Serenissima. Della chiesa "fiumicellese" si hanno delle pregevoli carte topografiche di origine settecentesca che ne tracciano i possedimenti. Gli Andriani avevano a Fiumicello attività d'impresa e alcuni si distinsero in Austria e Ungheria ma col tempo la famiglia perse il potere socio-economico. Fiumicello vantava sotto il suo decanato le due chiese già patriarcali di Aquileia e Grado e nel 1765 contava 1100 abitanti. Nel 1797 arriva Napoleone e spazza via la Repubblica di S. Marco. Nel 1813 arriva di nuovo l'Austria. L'uragano napoleonico portò miseria e fame, tanto che pellagra e malaria imperversavano mettendo a dura prova la popolazione ed in modo particolare i bambini che spesso non riuscivano a farcela. Arriviamo al 25 maggio 1915 in cui le truppe italiane entrarono in Fiumicello. Passata la Grande Guerra nel 1922 arriva per la seconda volta don Zanetti che riprende possesso della parrocchia. Un provvedimento governativo sopprime il comune di Fiumicello aggregandolo ad Aquileia.

Economia

Segue il naturale evolversi da zona di pescatori a pastori fino alla sua quasi naturale propensione all'agricoltura ancora oggi importante motore dell'economia fiumicellese. Molto importante nella frazione di San lorenzo è la frutticultura, in particolare la produzione di pesche ed albicocche.

Da vedere

CHIESA PARROCCHIALE DI SAN LORENZO - edificata dalla nobile famiglia degli Andriani tra il 1645 e il 1649, probabilmente su una precedente chiesetta, è un bell'edificio che nel suo impianto richiama le antiche basiliche. Sulla facciata spicca il campanile centrale sporgente, poggiato su quattro colonne a creare una sorta di nartece. Alla chiesa, collocata in un ampio spazio verde, si arriva attraverso un vialetto fiancheggiato da cipressi. All'interno, sull'altare di fondo della navata sinistra, un notevole gruppo marmoreo di Carlo da Carona.

VILLA GREGORUTTI - bella villa padronale risalente al                  secolo XVIII-XIX. Edificata dalla nobile famiglia degli Andriani nella frazione di Papariano, passò in seguito alla famiglia Gregorutti.

CHIESA PARROCCHIALE DI SAN VALENTINO - l'attuale chiesa sorge sulle rovine di un primo edificio in stile pseudogotico che, tenacemente voluto da mons. Tirindelli al posto di quello, piccolo e degradato, allora esistente, crollò nella notte del 27 ottobre 1877, alla vigilia dell'inaugurazione. All'interno, tre altari provenienti dalla precedente chiesa, anch'essa dedicata a San Valentino; i due laterali, dei XVI - XVII secolo, sono di buona fattura.

VILLA RIGATTI - risalente al 1870. I primi proprietari furono i baroni Peteani. Dal 1934 di proprietà della famiglia Rigatti, sorge nella frazione di San Valentino, in un ampio parco sul quale si affaccia con una spaziosa terrazza sostenuta da un porticato.

CHIESA PARROCCHIALE DI PAPARIANO - la costruzione iniziò nel dicembre 1938 e procedette rapidamente: nell'agosto dei 1939 l'edificio veniva infatti inaugurato. L'edificio, piccolo, semplice e raccolto, fu realizzato per la tenacia di due parroci, don Zanetti e don Marcon, con il denaro e il lavoro di tutta la comunità di Papariano, che poteva così risparmiare i 6 km. di strada a piedi, tra andata e ritomo fino a San Valentino, dove doveva recarsi per assistere alla messa.

Come arrivare

In auto: Strada Statale 14.

In treno: ferrovia Trieste - Venezia.

In aereo: aeroporto Regionale Friuli Venezia Giulia di Ronchi dei Legionari.

Tipologie