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Latisana

Latisana è un comune di 13.412 abitanti in provincia di Udine, nella regione Friuli Venezia Giulia. Il comune è ai confini con il Veneto.

Storia

Non ci sono dati certi sull'origine romana di Latisana ma solo ipotesi basate su un diario del 333, l'Itinerarium Burdigalense redatto da un pellegrino d'Aquitania. La prima citazione ufficiale è del 17 luglio 1072, giorno di consacrazione della chiesa dell'Abbazia Benedettina di Michaelbeuren, nel documento ufficiale ivi conservato si cita tale "miles Marcqwart de Lantesana" ovvero cavaliere Marquardo di Latisana come facente parte degli illustri personaggi al seguito del Patriarca di Aquileia ed al Vescovo di Concordia Dietwino presenti alla cerimonia. La denominazione di Porto di Latisana venne fatta per la prima volta in un documento ufficiale del 27 ottobre del 1226. In tale atto si afferma che il conte di Gorizia Mainardo il Vecchio cede al Patriarca di Aquileia Bertoldo i diritti e le rendite sul porto. Divenne Pieve autonoma già nel sec. XII ed il Papa Alessandro VI nel 1655 la elevò al rango di Abbaziale grazie alle numerose chiese ed ai tre conventi presenti sul suo territorio. Il 28 agosto del 1430 passò ufficialmente dopo diverse vicissitudini sotto il controllo della Repubblica di Venezia. Nel Medioevo era un villaggio circondato da mura con un fossato che prendeva l'acqua dal Tagliamento a monte della Rocca e con percorso ad arco verso sud riconfluiva nel fiume. Nel XVI sec. il centro politico-amministrativo passò nel Palazzo Vendramin appena costruito e la sicurezza politica resa dalla Serenissima portò al progressivo decadimento della Rocca e del complesso murario difensivo ora non più necessario. Con la decadenza della Serenissima anche il porto di Latisana perse la sua importanza sia economica, sia strategica e soprattutto funzionale dovuta purtroppo al fiume stesso, che perse gran parte della navigabilità a causa delle continue piene che lo insabbiavano. Dopo l'invasione delle truppe napoleoniche, con il trattato di Campoformio passò definitivamente sotto il dominio dell'Impero austriaco. Nel 1814 dopo l'occupazione francese che portò nuove idee di libertà finì sotto il dominio degli austriaci facendo parte del Regno Lombardo-Veneto e subì il dominio poliziesco degli austriaci. Il Risorgimento la vide protagonista con 87 concittadini che dal 1848 parteciparono alle varie guerre d'indipendenza, ora un cippo con i loro nomi li commemora in piazza Indipendenza. Coriolano Gnesutta e Paolo Scarpa facevano parte dei Mille garibaldini che partirono da Quarto. L'11 novembre 1873 fu inaugurato il ponte che univa stabilmente Latisana al resto d'Italia, 13 campate in legno, 170 metri di lunghezza, era alto 10 m. sul livello del fiume. Il 31 dicembre 1888 entrò in funzione la linea ferroviaria con un ponte in ferro a tre arcate parallelo al precedente. Nel 1908 avvenne il primo allacciamento telefonico pubblico sulla linea Venezia-Udine. Le due Grandi Guerre del novecento videro Latisana protagonista data la sua posizione geografica e strategica. Soprattutto la II la coinvolse in modo disastroso, il 19 maggio 1944 il bombardamento degli alleati provocò 67 morti e la distruzione completa del centro di Latisana. Finita la guerra due nuove tragedie colpirono il paese, il fiume Tagliamento esondò il 2 settembre 1965 ed il 4 novembre 1966 causando notevoli danni e soprattutto alcune vittime nella popolazione.

Da vedere

Duomo di Latisana - dedicato a San Giovanni Battista, è la più importante chiesa di Latisana. La sua struttura architettonica attuale risale al XVI secolo ma già dal XIV secolo si ha documentazione dell’esistenza di una Pieve dedicata al santo di medesima collocazione. L’edificio cinquecentesco era caratterizzato da una maestosa facciata animata da un incantevole portale e da un suggestivo rosone e due monofore. L’Altare Maggiore, complesso barocco in marmo bianco ad opera dello scultore portogruarese Giovan Battista Bettini, con il suo doppio tabernacolo sormontato da due angioletti regi e dal tempietto coronato a bulbo, è ornato dalle due statue dei santi Pietro e Paolo del padovano Giuseppe Sabbadini e dal vibrante Risorto dello scultore padovano Giuseppe Saladini.

Chiesa di S.Antonio - già parte dell'adiacente monastero delle Terziarie Francescane, al culmine della facciata tre sculture di maestro veneziano, i Ss. Antonio da Padova e Francesco d'Assisi e l'Immacolata. Il campanile con cella a bifore ha un'insolita per la bassa friulana cupola a cipolla e sormonta il tetto della chiesa. La torre è dotata di un orologio meccanico sei-settecentesco. L'Altar Maggiore è sormontato da una pala del veneziano Francesco Cappella raffigurante il Transito di S.Giuseppe, la Madonna con Bambino e i Ss. Antonio da Padova e Chiara.

Chiesa della Beata Vergine delle Grazie - posta nei pressi dell'Ospedale in località Sabbionera, la sua storia è legata a quella dell'attiguo cenobio francescano ora distrutto. Ha un altare ligneo del ‘marangone’ latisanese Antonio Mozzon con statua lignea raffigurante la Madonna con Bambino dello scultore Giovanni Costantini. Inoltre è presente una pala rappresentante la Vergine che sovrasta S. Luigi e S. Chiara attribuita all'artista udinese Eugenio Pini e un Cristo professionale.

Tempio Gaspari - costruito nel 1860 dall'architetto udinese Andrea Scala per conto di Rosa de Egregis Gaspari in memoria del marito Gaspare Luigi Gaspari. All'interno si trova il monumento sepolcrale in una nicchia alta otto metri con la statua del defunto a cui fa da degno compimento un angelo, scolpiti entrambi dal sandanielese Luigi Minisini. Dietro l'altare una scala marmorea conduce alla cripta dove sono sepolti il Gaspare, la moglie Rosa ed il loro unico figlioletto Diodato, morto poche ore dopo il parto.

Come arrivare

In auto: autostrada A4 uscita Latisana tra Trieste e Venezia.

In treno: servizi ferroviari linea Venezia - Trieste via Monfalcone.

In aereo: Aeroporto di Ronchi dei Legionari.

Tipologie