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Bagnoregio

BAGNOREGIO

Comune della regione Lazio, in provincia di Viterbo con 3.600 abitanti, situata a circa 520 metri s.l.m. Il territorio del comune di Bagnoregio confina a nord con Lubriano ed Orvieto; a sud con Montefiascone, Viterbo, Celleno; a est con Castiglione in Teverina, Civitella d'Agliano; a ovest con Bolsena.

Storia

I primi reperti che testimoniano tracce di vita umana nel territorio di Bagnoregio appartengono al Neolitico. Del periodo etrusco non si hanno notizie certe ne sulla consistenza pè sul nome dell'insediamento. Alcuni storici del '500 tuttavia identificano Bagnoregio con la città etrusca denominata da Plinio il Vecchio Novempagi. Dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente, nel VI secolo, si assiste in Italia alla nascita dei regni romano-barbarici. Il primo quarto di secolo è dominato dalla forte personalità di Teodorico, re degli Ostrogoti, che governa la nostra regione con saggezza e cultura. I Goti si insediano nella Tuscia e la difendono attraverso un sistema di capisaldi militari: tra i più importanti della zona risultano Orvieto, l'isola Martana e il Castrum di Balneum-regis.
In questo periodo Bagnoregio conosce un intenso incremento di popolazione, anche per l'abbandono di Volsinii Novi, distrutta dai barbari nel V sec. Seguono gli anni della restaurazione bizantina, fino a quando irrompono in Italia i Longobardi, i quali, dopo la definitiva conquista di Orvieto e di Bagnoregio ad opera di Agilulfo, nel 605, controllano gran parte del territorio della Tuscía. Tra la fine del secolo XI e la metà del secolo XII, le profonde trasformazioni sociali portano alla costituzione di un nuovo ordinamento politico il Comune, all'interno del quale il potere non è più esercitato da una sola persona - il feudatario - ma dai rappresentanti della media e piccola borghesia. A partire dalla fine del XII sec. i potenti comuni di Viterbo e Orvieto si contendono la supremazia della Tuscia; e Bagnoregio e la Teverina, per la loro particolare posizione strategica, diventano teatro di sanguinose battaglie. Nella seconda metà del XIII secolo i Monaldeschi consolidano il loro potere a Orvieto e nel 1303 il conte Ugolino Monaldeschi riprende anche il dominio di Bagnoregio come podestà. Tra il 1334 e il 1337 sotto la signoria di Ermanno, i Monaldeschi di Orvieto raggiungono l'apice della loro potenza. Ma alla sua morte sorgono dissidi fra i rami della stessa famiglia, ed i Cervareschi vinti e cacciati da Orvieto si ritirano nel territorio bagnorese, occupando Civita per alcuni anni. Nel 1348 infuria in tutta Europa una violenta epidemia di peste nera che anche nella nostra zona miete molte vittime tra la popolazione. Ma nel 1369 con l'istituzione della nuova diocesi di Montefiascone, quella di Bagnoregio deve cedere i territori di Celleno, Castelfiorentino e La Magione. Alla fine del XV secolo, dopo la sanguinosa incursione di Carlo VIII in Italia e la fine delle lotte tra le varie fazioni per il dominio della città, si vanno consolidando le premesse per un futuro migliore. Ma ben presto gli statuti locali, che hanno garantito una certa libertà e giustizia, perdono gran parte del loro valore. Alessandro VI, che per ben due volte si trova a passare da Bagnoregio, nomina quale governatore perpetuo il cardinale Bartolomeo Martini, il primo di una lunga serie di cardinali governatori, che termina il 20 maggio 1612 con la morte del cardinale Gregorio Petrocchini. Nel 1540, sotto il governatore cardinale Antonio Pucci, un ospite illustre, Papa Paolo III Farnese, visita la nostra città, accolto con grandi onori dalle massime autorità locali e dalla popolazione tutta. Un altro cardinale governatore, Giovanni Girolamo Albani ci lascia, quale perenne ricordo alla nostra città, la monumentale porta d'ingresso, attribuita al valente artista orvietano Ippolito Scalza. Nel 1695 un terribile terremoto distrugge quasi interamente Bagnoregio e Civita, causando 32 morti e 40 feriti. In seguito a tale evento, nel 1699, il vescovo si trasferisce da Civita a Bagnoregio. Nel 1744 le truppe spagnole, provenienti dall'Umbria, occupano Bagnoregio e si hanno furti, violenze, carestie ed epidemie.
Tra il 1783 e il 1786 il territorio di Bagnoregio e della Teverina è invaso dalle locuste che provocano una grave carestia con ripercussioni economiche ai Bagnoresi, per debiti contratti per la disinfestazione e per l'acquisto di generi alimentari. La Rivoluzione francese porta anche in Italia quel vento di libertà che, nel 1798, determina la breve caduta del governo pontificio e al nascita della Repubblica Romana. Nel 1810 aboliscono perfino la diocesi di Bagnoregio ponendola alle dipendenze di quella di Montefiascone. Il 17 maggio 1814 cade il regime napoleonico, ed i Francesi si ritirano dallo Stato Pontificio; ritornano in patria i sacerdoti esiliati e si costituisce il nuovo consiglio comunale. Nel 1861, alla proclamazione del Regno d'Italia, lo Stato Pontificio è ridotto al solo Lazio. I Cacciatori del Tevere, comandati dal col. Masi, occupano Orvieto, annettendola al Regno d'Italia, poi liberano Montefiascone, Bagnoregio e infine Viterbo. Tra il 1860 e il 1870 Garibaldi e le Camicie Rosse operano il più consistente tentativo di occupare Roma, e Bagnoregio nel 1867 è teatro di una gloriosa anche se sfortunata operazione bellica. All'indomani dell'Unità d'Italia, la situazione nazionale non si presenta rosea. La Destra, che governa il paese fino al 1876, per attuare il programma di sviluppo, impone pesanti imposte, e fra queste, la famigerata tassa sul macinato che provoca malcontento tra la popolazione, e alcune sommosse. Il XX secolo ha inizio all'insegna della tecnica e delle invenzioni sensazionali, sulle strade di Bagnoregio incominciano a transitare le prime automobili o carrozze senza cavalli, che suscitano molta curiosità e ammirazione. Scoppia la Prima Guerra Mondiale (1915-1918). Seguono gli anni dell'avventura fascista, il Regime sopprime tutte le istituzioni democratiche che vengono sostituite dai gerarchi del partito. Anche a Bagnoregio viene abolito il consiglio comunale e nominato Fabio Cruciani Alibrandi podestà con ampi poteri. Nello stesso anno (1926), in seguito al nuovo riordino amministrativo, viene soppresso il comune di Castel Cellesi e incorporato come frazione a quello di Bagnoregio. Negli anni successivi si susseguono nella carica di podestà Luigi Colesanti, Giuseppe Rosati; mentre Angelo Pettirossi, Alfonso d'Amelio Guacci e Rosario Pagano sono nominati commissari prefettizi e Francesco Scaramucce sarà l'ultimo podestà di Bagnoregio. Nella seconda metà di settembre 1943 le truppe tedesche occupano Bagnoregio e subito si formano reparti clandestini della Resistenza. Dopo l'occupazione di Roma del 4 Giugno 1944 le forze alleate avanzano; l'8 giugno Bagnoregio viene bombardata, si hanno distruzioni e danni, tra cui una vittima. Durante la Seconda Guerra Mondiale, Bagnoregio registra fra i suoi combattenti circa 20 morti, circa 20 feriti e 40 dispersi e prigionieri. Dalla fine della guerra in poi è storia vissuta dalla maggior parte della popolazione bagnorese, pertanto si ritiene opportuno interrompere qui il lungo cammino della storia di Bagnoregio.

Da vedere

CHIESA DI SAN BONAVENTURA - anticamente, sul luogo ove sorge questo bel tempietto, trovavasi altra chiesa parrocchiale dedicata a S. Angelo. Nell'interno del tempietto si possono ammirare due belle e interessanti pale d'altare di pregevole fattura. L'affresco assai antico che vediamo sulla destra, rappresenta la Madonna del Popolo. La tela posta dietro l'altare maggiore, raffigurante il Sacro Cuore di Gesù e S. Bonaventura, venne eseguita dal pittore Fra Silvestro dei Carmelitani Scalzi nel 1874 in occasione del sesto centenario della morte del nostro Santo Patrono.

CHIESA DI SAN DONATO IN CIVITA DI BAGNOREGIO - originariamente era del tipo basilicale, con porticato esterno e molto più corta della pianta attuale perché priva dell'odierno presbiterio e coro. Subì svariate successive modifiche. La bella chiesa è affiancata da robusto campatrile a torre, alla cui base, nell' angolo di piazza del Vescovato, si possono vedere inseriti nella muratura due sarcofaghi etruschi in pietra basaltina, mentre su Piazza S. Donato, i relativi coperchi e altre due belle mensole in marmo finemente lavorato. Passiamo ora a visitare l'interno.

PALAZZO COMUNALE - al termine di Corso Mazzini, prima di sboccare in Piazza S. Agostino, ci si presenta con ampia gradinata esterna il palazzo Comunale. Anticamente la sede comunale trovavasi nella borgata di Mercato o Mercatello; ma a causa del rapido degrado idrogeologico di quest’ultima, venne acquistato nel 1448 uno stabile in Civita ove fu trasferita detta sede Comunale. Con l’inizio del regime politico-amministrativo dei Cardinali perpetui Governatori, occorreva fornire la città di una più adeguata sede.

Come arrivare

In auto: seguire l’A1 in direzione di Roma.

In treno: le stazioni ferroviarie dove si può fare scalo per Bagnoregio sono due: Viterbo ed Orvieto, da dove si possono prendere gli autobus delle linee COTRAL per raggiungere Bagnoregio.

In aereo: per ogni altra provenienza lo scalo consigliato è quello di Roma - Fiumicino.

Tipologie