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Castel Sant'Elia

Comune Castel Sant'Elia si trova in provincia di Viterbo, della regione Lazio, con 2.151 abitanti. Il comune è ai confini con la provincia di Roma.

Storia

La zona più antica del paese attualmente scarsamente abitata si trova ai margini di una rupe, Pizzo sant'Anna, da dove è possibile ammirare la maestosa e imponente Basilica sant'Elia. La zona nuova, invece, si snoda urbanisticamente a Macchia di Leopardo, fino a raggiungere da una parte Civita Castellana, e dall'altra la più vicina Nepi. Castel Sant'Elia deve la sua nascita al pontefice San Gregorio Magno. Luogo di culto e di storia, il paese è riconosciuto come il sito delle 15 chiese, gran parte dedicate alla Madonna, e per l'incontro tra il Papa e la regina dei longobardi, Teodolinda, avvenuto in una chiesa rupestre, la Grotta di San Leonardo, al momento difficilmente raggiungibile. Dopo un lungo periodo di dipendenza dai pontefici, il paese diventa Feudo e vede susseguirsi le famiglie dei Colonna, degli Orsini, e dei Farnese; a questi ultimi si deve il merito di aver creato e sviluppato un apparato amministrativo e giuridico molto valido e soprattutto quello di aver costruisto il nuovo Castello con le mura Castellane e i torrioni intorno al 1540, mentre la torre d'ingresso con i due stemmi dei farnesi è stata costruita agli inizi del 1900 ad opera dell'ing. Gherardi su commissione del Municipio. Nel 1663 il paese passa di nuovo sotto il controllo Papale a seguito della vendita dei farnese a papa Innocenzo X, dovuta a debiti contratti con lo stato Pontificio. Nel '700 Castel Sant'Elia si estende al di fuori del Castello Farnese con la costruzione del Borgo, attuale Corso Umberto I, opera che, urbanisticamente parlando, raggiunge alti livelli tecnici. Alla fine del 1700 i beni di Castel Sant'Elia passano al marchese Lezzani il palazzo dei marchesi Lezzani oggi completamente restaurato e sede Comunale, si trova nell'attuale Corso Umberto I. Tra le 15 chiese "storiche" un posto di assoluta preminenza spetta al "santuario della Madonna ad rupes". Artefice della nascita del santuario fu un eremita, Fra Rodio che, con sagace e immensa fede scavò nel tufo una scalinata di 150 gradini fino a raggiungere quello che sarà il luogodalla futura "Grotta della Madonna". Il Santuario, gestito dal 1892 prima dai Francescani Irlandesi, poi da quelli di Sassonia, sotto la presidenza di Padre B. Doebbing, diviene il luogo di culto più importante della provincia di Viterbo. Vi si venera la miracolosa immagine di una Madonna dal volto dolcissimo ceh con le mani giunte adora il Bambino addormentato sulle sue ginocchia. Fra tutte spicca la visita del S.Padre Giovanni Paolo II avvenuta il 1 Maggio 1988. Attualmente il Santuario e' gestito da una comunita' di padri polacchi Oltre alla citata grotta di S. Leonardo sono da ricordare, tra le grotte rupestri, quella di S. Anastasio, scavata sopra la grotta della Madonna ad Rupes da dove prese origine l'attuale Santuario, e la grotta di S. Nonnoso visibile a mezza costa sopra la Basilica Sant'Elia. Tra le chiese, quelle caratterisitiche di S. Lucia, della Madonna dell'Immagine, la piccola chiesa di S. Antonio da Padova, quella parrocchiale di S. Antonio Abate e la chiesetta di S. Michele Arcangelo. Ognuna ha le caratteristiche specifiche e pregievoli opere.

Da vedere

Basilica Sant'Elia - sorge su un ripiano nella grande ansa che si apre tra lo scoglio di S. Anna ed il ciglione di S. Michele, al centro della Valle Suppentonia. Il tempio, monumento nazionale, e' in puro stile romanico, con presenze di elementi di origine lombarda. Conseguentemente all'apertura della nuova chiesa parrocchiale di S. Antonio Abate e al passaggio della Basilica alla Regia Camera Apostolica inizio' il periodo di decadenza.

Chiesetta di S. Michele Arcangelo - fu probabilmente edificata dai monaci Benedettini tra l'VIII e il IX sec. E' da ricordare una lastra marmorea del IX sec. con vari disegni e figure simboli della lotta tra il bene e il male.

Chiesa parrocchiale di S. Antonio Abate - in Piazza Doebbing si erge la settecentesca chiesa parrocchiale dedicata a S. Antonio Abate costruita su una preesistente chiesa del XVI sec. Sopra l'altare centrale e su quelli laterali ci sono varie tele. Il tesoro fra i tesori rimane la citata Basilica di cui sono stati restaurati i mosaici, gli affreschi e il portale d'ingresso. Nell'ultimo secolo il Paese subisce una profonda trasformazione, da paese prettamente agricolo diviene un Paese industrializzato, l'attivita' estrattiva del tufo a scopo edilizio; e' inoltre sviluppato l'associazionismo in quasi tutti i campi.

Chiesetta della Madonna dell'Immagine - si trova lungo la strada che conduce a Civita Castellana. Fu edificata tra il XIII e il XIV sec. Doveva essere all'interno interamente affrescata. Ora rimane qualche affresco, in particolare sulla parete dell'altare si nota una Madonna sul trono che sorregge sulle ginocchia il Bambino.

Piazza Doebbing - si erge la settecentesca chiesa parrocchiale dedicata a S. Antonio Abate costruita su una preesistente chiesa del XVI sec. Sopra l'altare centrale e su quelli laterali ci sono varie tele. Il tesoro fra i tesori rimane la citata Basilica di cui sono stati restaurati i mosaici, gli affreschi e il portale d'ingresso. Nell'ultimo secolo il Paese subisce una profonda trasformazione, da paese prettamente agricolo diviene un Paese industrializzato, l'attivita' estrattiva del tufo a scopo edilizio; e' inoltre sviluppato l'associazionismo in quasi tutti i campi.

Castel S. Elia - sono state individuate numerose grotte abitative di villaggi, insediamenti etrusco falisci, resti di cinta murarie, torri di difesa e avvistamento, tutti elementi che costituiscono i cosiddetti castelli di: Pizzo di Jella, Selva e Castello d'Ischi, Castel Porciano.

Castello d' Ischi - situato ad Est del Paese in tale area si conservano grotte abitative, ricavate da numerose tombe etrusche. Sono visibili anche la torre e la cinta muraria.

Castel Porciano - situato verso Sud, si notano grotte rupestri, ricavate da preesistenti tombe etrusche. Rimangono resti di una cinta muraria, di una torre quadrata e circolare.

Come arrivare

In auto: S.S. Cassia - Monterosi - Bivio per Nepi - Castel S. Elia; S.S. Flaminia - Civita Castellana - Bivio per Castel S. Elia.

In treno: Linea Cotral - Roma - Lepanto M.

In aereo: da Roma, via Cassia fino a Monterosi; quindi deviazione per Nepi e Castel Sant'Elia.

Tipologie