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Briatico

Comune della Calabria, in provincia di Vibo Valentia, con 4.106 abitanti e ha un superficie di 27,7 chilometri quadrati. Il territorio comunale confina con quello di Vibo Valentia. Sorge alla foce del fiume Murria.

Storia

Le prime testimonianze certe sull'esistenza di Briatico risalgono al XII secolo quando Ruggero il Normanno, in una bolla riguardante la fondazione della diocesi di Mileto, accennò al piccolo centro di Euriatikon. Durante il periodo feudale la cittadina passò sotto vari domini. Niccolo de Trayna l'ebbe nel 1269 dal re Carlo I d'Angiò e la tenne fino alla morte avvenuta intorno al 1278. Fu poi la volta di Adamo d'Elmis (fino al 1304) a cui seguirono Gilberto de Santillis, Leone da Reggio, gran siniscalco del Regno di Napoli, e sua figlia Sibilla che, andata in sposa a Pietro III Ruffo conte di Catanzaro, gli portò in dote alcuni feudi tra cui Briatico. Ai Ruffo di Catanzaro restò fino al 1404 quando, per le ribellioni al sovrano, Nicolo Ruffo fu spodestato da re Ladislao che vendette Briatico a Rinaldo d'Aquino barone di Castiglione. Nel corso dell'ultimo secolo del Medioevo numerosi furono i mutamenti nella signoria su Briatico. Dai d'Aquino il borgo andò ai Ruffo di Montalto per passare, poi, a Marino Marzano che lo ebbe fino al 1464 e, successivamente, a suo genero Leonardo di Tocco che lo detenne per soli tre anni. Il 1494, data riportata sotto lo stemma cittadino in cifre romane, è l'anno in cui Briatico diventerà città libera, governata da un sindaco. Il 17 marzo del 1638 il sisma provocò ingenti danni alle abitazioni e lo stesso accadde il 5 e il 6 novembre di ventuno anni dopo (1659). Ma quello del 5 febbraio 1783 non lasciò scampo: la città fu rasa al suolo, le case completamente distrutte, e vi furono innumerevoli vittime. Con coraggio, però, il 4 aprile dello stesso anno i 925 sopravvissuti si riunirono sulla spiaggia nei pressi della torretta di avvistamento, oggi detta la Rocchetta. Durante l'assemblea presieduta da Luigi Lieto, giudice della città, gli abitanti proposero di ricostruire il centro abitato in contrada S. Giovanni, proprietà del duca Ettore Maria Pignatelli. Nonostante le difficoltà Briatico fu ricostruita più grande e più forte di prima. Nel 1812, infatti, divenne capoluogo di circondario con giurisdizione su Triparni e Vena Superiore. Nel 1816 anche su Zungri. Il mandamento fu poi soppresso il 30 marzo del 1890. Un altro violento terremoto nel 1905, però, mise a dura prova Briatico, causando ancora danni e paura.

Economia

L'economia sia trainata dal turismo, viste le strutture (alberghi, villaggi, camping, ecc.) che nel periodo estivo si riempono e offrono servizi. L'agricoltura è legata a prodotti tipici locali come la cipolla rossa di Tropea. La pesca è anche attiva, ma non a livelli industriali e sul territorio sono presenti molte cave che forniscono marna al cementificio di Vibo Valentia Marina.

Da vedere

Briatico Vecchio - distrutto dal sisma del 1783, rimangono i ruderi del Castello medievale fatto edificare da Ferdinando Bisbal e dell'antico centro abitato, che all'epoca contava 12 chiese, 3 conventi e aveva un'enorme importanza storico-culturale.

Chiesa di Santa Maria del Franco - di età normanna (sec. XI) distrutti dal terremoto del 1783, rimangono poche vestigia. Della chiesa di Santa Maria del Franco è la statua della compatrona di Briatico, la Madonna Immacolata, statua spagnola seicentesca di meravigliosa fattura.

Duomo di San Nicola - anch'esso ormai rudere, viene invece la bellissima tela di San Nicola dipinta nel '600 da Tommaso di Florio, pittore vibonese, e un crocefisso quattrocentesco.

Come arrivare

In auto: percorrendo la SS 522 per Tropea fino all'uscita di Briatico.

In aereo: aeroporto di Lamezia Terme.

Tipologie