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Hotel Gallo Matese, Agriturismo Gallo Matese, Bed and Breakfast Gallo Matese

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Gallo Matese

Comune della Campania, in provincia di Caserta con 760 abitanti e ha una superficie di 30,9 chilometri quadrati. Sorge a 875 metri sopra il livello del mare, su di un altopiano nel Massiccio del Matese, fra il monte Favaracchi e il Falasca, in prossimità del lago di Gallo, in affaccio sul fiume Sava. Il comune è ai confini con il Molise. Il territorio, prevalentemete montuoso, è di straordinaria bellezza con i suoi ampi boschi di faggio, quercia, acero e frassino. Non mancano inoltre il biancospino, il nocciolo ed il prugnolo oltre a funghi, origano e camomilla. L'economia è legata principalmente all'agricoltura ed all'allevamento.

Storia

Le origini del borgo sono molto antiche e recentemente sono stati rinvenuti resti di un Homo Aeserniensis, che testimonia la presenza umana nella zona già in epoca preistorica. Cresciuto notevolmente sotto i Romani, Gallo Matese divenne presto dominio longobardo. Dopo la caduta dell'Impero Romano la zona del Matese, grazie alle sua posizione geografica, non ha subito invasioni barbariche. Nel 1154 Gallo Matese si chiamava Gualdum ed era feudo di Riccardo, conte di Fondi. In questo periodo Gallo Matese era stato dichiarato Feudum Unius Milites, cosa che comportava l'obbligo di fornire un contingente militare di dodici soldati e di dodici inservienti in occasione di fatti militari, cosa che avvenne per la prima crociata. Nel 1239, Giovanni di Guglielmo di Prata, fu feudatario anche del feudo di Gualdo; dal 1329 al 1576 Gallo Matese appartenne alla Baronia di Prata passando in possesso delle famiglie che detennero detta Baronia: quali i Capuano, i Sanfromondo, i Pandone, i Mobel, i Rota, i Villani, i Carafa, ed i De Cordenis. Intorno al 1620, come risulta da un documento custodito nell'Abbazia di Montecassino, il paese si chiamava Lo Gallo. Nel 1649 il feudo di Gallo, con il titolo di Marchesato, fu retto dalla famiglia Mastullo. Nel 1741, data di inizio del catasto onciario di Gallo, utile possessore della terra di Gallo è il principe Giovanni Pignatelli della terra di Monteroduni. I Pignatelli mantennero il possesso di Gallo fino all'abolizione della Feudalità avvenuta nel 1806. Tra il 1806 ed il 1815 numerosi beni ecclesiastici e monastici furono assorbiti dal demanio e successivamente venduti ai privati. Intorno al 1860-1861 il Matese fu scosso dai moti insurrezionali dei briganti: i ribelli entrarono in Presenzano e Capriati; occuparono Letino, irruppero in Roccamandolfi, Pratella, Val di Prata e Castelpizzuto inneggiando a Francesco II. Successivamente, nel 1877, ci fu uno dei tentativi insurrezionali più importanti, per concezione e per risultati propagandistici, attuato nella zona del Matese da un gruppo di aderenti alla Federazione Italiana dell'Internazionale, detto in seguito appunto "banda del Matese". Vi aderivano molti dei personaggi più rappresentativi dell'anarchismo italiano dell'epoca, tra cui, in particolare, Carlo Cafiero ed Errico Malatesta. Il giorno 8 aprile 1877 la banda del Matese era guidata da Cafiero, Malatesta e da Pietro Cesare Ceccarelli dopo aver occupato il paese limitrofo di Letino si diressero verso Gallo Matese. Il 2 gennaio 1927, eliminata la provincia di Caserta, Gallo Matese passò alla provincia di Campobasso, ritornando alla provincia di Caserta l'11 giugno 1945, quando questa fu ripristinata dopo la Seconda Guerra Mondiale.

Da vedere

Chiesa Ave Gratia Plena - in Piazza Indipendenza, è denominata Ave Gratia Plena. Costruita intorno al 1600, sebbene siano stati fatti dei lavori di restauro, è rimasta praticamente invariata fino ai nostri giorni. Fino al 1804 i morti venivano seppelliti sotto la chiesa. Alla chiesa si accede dalla piazza tramite una gradinata a tre rampe, la facciata principale, realizzata in pietra calcarea finemente lavorata e caratterizzata da una finestra ad anfora, è di notevole interesse. Il campanile, a pianta quadrata, è in pietra calcarea locale. La chiesa è in grave stato per le infiltrazioni di acqua dal tetto e necessita di urgente manutenzione. Con facciata e frontone di gusto neoclassico, su cui spicca una finestra sagomata a cassa di violino dove si può notare un'antica campanella di invidiabile bellezza.

Palazzo dei Boiano - è una delle costruzioni storiche di Gallo Matese. Situato nella zona alta del paese, vicino ai resti della torre medioevale, è una grande costruzione in pietra locale con pianta rettangolare, di tre piani di circa 300 mq. Non vi sono notizie certe sulla data di costruzione del palazzo, la più accreditata è comunque quella del del 1850. Di fronte al Palazzo Boiano vi era una Colonna: aveva in alto una palla con una croce. Durante le processioni ci si fermava vicino alla croce.

Castello di Gallo Matese
Che Gallo avesse un castello in epoca medioevale è certo. Purtroppo oggi esistono solo dei resti mal conservati, o, più precisamente, assolutamente non conservati, di una delle torri del vecchio castello. Probabilmente la cinta muraria del castello originario, proteggeva tutto il quartire del "Cim-ntier-", con una porta di accesso sul lato del quartiere "Pualazz". Nessuno degli anziani di Gallo ricorda qualcosa sul castello e nulla si conosce dell'epoca in cui fu costruito, da chi fu costruito e da chi fu distrutto.

Museo Gallo Matese - il museo conterrà oggetti, testi, studi, attrezzi da lavoro, macchinari, utensili domestici, oggetti vari, documenti, fotografie di Gallo Matese. Il Museo costituirebbe un centro di attrazione per scolaresche e turisti. Coloro che vorranno donare qualunque cosa potranno raccontare, se vorranno, la loro storia o la storia della loro famiglia per i posteri. Il museo conterrà una apposita sezione dedicata alla storia di coloro che doneranno qualunque cosa. Naturalmente chi vorrà mantenere l'anonimato potrà tranquillamnete farlo. Presto saranno rese note le modalità per contribuire all'allestimento del Museo.

Lago di Gallo Matese - ha una estensione di 1900 metri per 440 metri. Il lago è artificiale ed è stato costruito negli anni sessanta nella pianura d vallchion. Nella acque del lago si possono pescare trote, carpe, tinche, lucci, anguille.

Palazzo dei Signori di Bojano - che, sorto nel XVIII secolo, è un edificio di bella architettura in pietra calcarea, ma abbandonato e meritevole di restauro, che si raggiunge tramite una via che parte dalla piazzetta, sul fianco della fontana. 

Come arrivare

In auto: immettersi sulla Napoli - Roma ed uscire al casello di Caianiello. Distanza 88,5 Km.

In aereo: Aeroporto di Napoli Capodichino.

In treno: trasporto ferroviario, Trenitalia.

Tipologie