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Crucoli

Comune della Calabria, in provincia di Crotone, con 3.377 abitanti, ha una superficie di 49,8 chilometri quadrati e una spiaggia di circa 7 km. Sorge a 380 metri sopra il livello del mare. Dista 52 km da Crotone. Confina, oltre che con lo Jonio, con i comuni di Umbriatico, Cirò e, nella provincia di Cosenza, con Cariati, Terravecchia e Scala Coeli.

Storia

Le sue origini sono molto antiche, ma non vi sono stati ritrovamenti archeologici che possano dare una datazione precisa. Il governo di Crucoli fu tenuto per conto dei Principi Normanni nel secolo XIII° da Gualtiero Pagano e Guglielmo Parisi e durante questa dominazione si ebbe la costruzione del Venerabile Ospedale affidato a Monaci dei Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme, al fine di accordare protezione ed assistenza ai nuclei di famiglie ivi stanziate. Sempre sotto i Normanni venne costruito il Castello, attualmente ancora centro dell’abitato nonostante l’impraticabilità. Nel 1278 abbiamo notizie di come, dopo il breve governo di Rinaldo Gentile, che coincide con l’inizio della dominazione del Regno di Napoli, il feudo di Crucoli fu confiscato da Carlo D’Angiò al figlio di questi, Giovanni per avere sostenuto Manfredi e fu dato a Ruggero Tarsia che ne fu signore dal 1279 al 1283, per poi passare a Pietro di Regibajo come attesta una concessione del 1294. Nel 1302 troviamo cenni della donazione del Casale di Crucoli a Pietro de Santo Cataldo da Messina che probabilmente scambiò il feudo con uno in Sicilia. Dopo una breve parentesi in cui il territorio torna ad un discendente di Regibajo, Crucoli è di nuovo in mano alla famiglia Gentile , per passare nel 1368 alla famiglia D’Aquino, come dote in occasione del matrimonio di Elisabetta Gentile con Iacopo I°, Barone di Castiglione. Durante tale lungo lasso di tempo, si intensificano le invasioni dei Turchi, iniziate nel 1517. Nel 1781 inizia il declino della casata degli Amalfitani quando, per i sequestri, i pignoramenti, gli intrighi e la cattiva amministrazione del marchese Nicola, viene ordinato un Consiglio di curatori economici. Dal 1890 al 1940 il Comune è retto dal Cav. Leonardo Di Bartolo, ed in tale periodo ci saranno le più importanti innovazioni: nel 1896 si costruì la piazza, dopo che il Sindaco ottenne dal Conte di Torino la facoltà di demolire un’ala del palazzo di proprietà della famiglia Vitale, con la quale era in corso una lunghissima battaglia legale. Crucoli sarà inoltre uno dei primi paesi della Calabria ad usufruire dell’energia elettrica. La I° e la II° Guerra Mondiale lasciano lapidi che recitano i nomi di quasi tutte le famiglie crucolesi. Dopo il Referendum, che decreta la nascita della Repubblica Italiana, ripartono i lavori e le opere pubbliche come il Cimitero, la Chiesa e soprattutto si cerca di rispondere alle esigenze più urgenti della frazione Torretta, ormai nuovo centro abitato in espansione.

Economia

L’agricoltura, principale fonte di guadagno, è diventata la base per piccole aziende di trasformazione. La frutta in generale e soprattutto gli agrumi sono materie prime per ottime marmellate. Il vino crucolese, noto in tutto il mondo. Vasta e varia la produzione. Si va dal pregiato e classico Rosso Riserva alla nuova linea Galiò, ottenuta dalla vinificazione in bianco di uva nera della varietà gaglioppo. Un’azienda nata nel ‘97, la “Jonio liquori”, produce limoncello, sambuca, gin e mandarinetto, tutto grazie all’agricoltura locale. La “Dipal”, invece, commercializza prodotti tipici melanzane sott’olio, pomodori secchi, salsicce, soppressate, etc.. L’allevamento mantiene ancora una discreta posizione. Si tratta per lo più di aziende a conduzione familiare, che producono formaggio, ricotta e caciocavallo. Tra le altre attività presenti sul territorio si segnalano la “Crucol Plast”, che produce tapparelle, e la “Alluglass” specializzata in infissi in alluminio.

Da vedere

Santuario di Manipuglia - risale al quattordicesimo secolo, è costruito sulle fondamenta di una basilica di epoca più remota, della quale, unica testimonianza, resta l'immagine di un'icona che viene fatta risalire all'anno 900 d.C. L'immagine, che si trova a destra dell'altare, è stata probabilmente dipinta dai monaci basiliani che fondarono l'antica basilica su cui sorge il santuario.

Chiesa dei S.S. Pietro e Paolo - collocata al centro del paese, non abbiamo notizie se non risalenti al ‘600, ma di sicuro nel suo sotterraneo venivano seppelliti i morti fino al 28 aprile 1844, quando la Commissione Sanitaria del Comune, deliberò il “divieto di portare più cadaveri nella Chiesa di S: Pietro”. Del fonte battesimale, protetto da una costruzione in legno lavorato, dell’organo a canne lunghe posto su un semipiano rialzato ricavato all’inizio della navata centrale e dei bassorilievi in legno che l’abbellivano, non è rimasto nulla.

Palazzo Celsi - Edificio padronale in pietra facciavista. Su tre livelli, ha un corpo centrale sopraelevato sulla copertura a coppi. I portali d'accesso hanno tutti un arco a tutto sesto. Le ringhiere delle finestre, di gusto semplice, sono in ferro battuto.

Castello Feudale  - è di epoca normanna. Gioacchino da Fiore fa risalire l'opera al Mille. Sono rimaste in piedi parte delle pareti del carcere. Sul lato nord-est c'è qualche traccia del ponte levatoio. Sulla facciata sud-ovest sono visibili gli architravi delle finestre del laborato¬rio dove si lavorava la seta. Sullo stesso versan¬te è ancora intatta la scanalatura dove confluiva l'acqua piovana in eccesso raccolta nei serbatoi.

Come arrivare

In aereo: Aeroporto Sant'Anna - Crotone.

In auto: Uscita A3 di Sibari, sulla SS534 proseguire in direzione Taranto - Reggio di Calabria, sulla S.S.106 proseguire per RC,  Uscita A14 di Mottola, proseguire in direzione Reggio Calabria - SS 106.

Tipologie