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Minturno

Minturno è un comune di 18.641 abitanti della provincia di Latina. Il comune di Minturno è adagiato sulle propaggini costiere e meridionali dei monti Aurunci. La parte principale dell'abitato oggi si estende con continuità dalla collina della medievale Traetto fino alle località costerie Marina e Scauri.  Medaglia d'Oro al Merito Civile.

Geografia

La vocazione turistica del comune di Minturno è antica e si basa sulle varie risorse del proprio territorio, composto dal mare e dalla collina. Difesa alle spalle dai Monti Aurunci, la cittadina si affaccia sul Mar Tirreno e vanta un tratto di costa di circa 7 chilometri, compreso tra l’Area Protetta Regionale di Giànola - Monte di Scàuri e la foce del Garigliano. Rinomati sono i centri balneari di Scauri e di Marina, presi d’assalto, d’estate, da migliaia di vacanzieri. Un ulteriore punto di attracco è rappresentato dalla foce del Garigliano. 

Economia

La sua eonomica e basata soprattutto sul commercio e sull’agricoltura. Circoscritta è l’attività industriale. Nell’area costiera operano quasi 300 esercizi che danno vita ad un vero e proprio “centro commerciale naturale”, mentre nelle zone interne e collinari sviluppata è la coltivazione in serra e consistente risulta la produzione di olive, agrumi, uva e di ortaggi. La connotazione marinara-collinare del centro pontino si riflette anche nella gastronomia, dove primeggiano piatti di pesce e minestre di legumi, ben supportati da prodotti caseari, in primis la mozzarella della vicina “scuola campana”. Per quanto riguarda l’artigianato, vanno ricordate, infine, le lavorazioni in cotto ed in ceramica, retaggio di antichi mestieri, un tempo molto diffusi. 

Storia

La caduta dell’Impero Romano d’Occidente determinò, inesorabilmente, anche il declino di Minturnae, esposta alle frequenti scorribande degli eserciti in transito nella zona costiera. Verso il VI sec. d.C., la popolazione locale abbandonò la città - porto e si trasferì in collina, in un luogo ritenuto più sicuro. Forse per volere del Papa Leone III nacque Castrum Leopolis, che prese poi il nome di Traétto. Il centro fu circondato da una muraglia, da torri quadrate e circolari e dotato di tre accessi principali : "Portella", "Santo Stefano" e "Porta Nova". Con la Battaglia del Garigliano, nel 915, terminò l’occupazione del territorio ad opera dei Saraceni, battuti dalla Lega Cristiana di Papa Giovanni X. In seguito, la città fece parte prima del Ducato di Gaeta e poi divenne possedimento dell’Abbazia di Montecassino. Successivamente, diverse famiglie regnarono sul comprensorio minturnese: Dell’Aquila, Caetani, Colonna e Carafa. Già Sede Vescovile, Minturno ricade oggi nella circoscrizione dell’Arcidiocesi di Gaeta. I magistrati ordinarono la sua uccisione per mano di uno schiavo cimbro. Il condottiero riuscì a sfuggire alla morte, dopo aver intimorito il germanico. I locali aiutarono poi Caio Mario ad imbarcarsi sulla nave di Beleo, diretta verso l'Africa. Un busto in bronzo del console si trova attualmente nell’Ufficio del Sindaco, in Municipio. A pochi metri dal Comprensorio sorge il Ponte Borbonico, con tiraggi a catene di ferro, il primo realizzato in Italia, restaurato alcuni anni fa. Commissionato dai Borbone, fu progettato dall'ingegnere Luigi Giura ed inaugurato nel 1832 dal Re Ferdinando II.  Con l’Area archeologica confina il Cimitero Militare del Commonwealth,  dove riposano i Caduti delle battaglie combattute sul fronte del Garigliano, nel 1943 - 1944.

Da vedere

Chiesa di San Pietro - caratterizzata da un nartèce con arcate a sesto acuto disuguali. L’interno è a tre navate, arricchite da colonne provenienti da Minturnae. La navata centrale è coperta con soffitto ligneo a cassettoni, inaugurato il 17 agosto 1851 alla presenza del re Ferdinando II. Da rammentare una tela raffigurante "l'Ultima Cena" di Andrea Sabatini da Salerno, la cappella del Sacramento del 1587, rivestita di marmi polìcromi, il candelabro del Cero pasquale ed il pergamo in stile cosmatesco, con elementi riferibili al XIII secolo.

Chiesa di San Francesco - costruita verso il 1363 dalla famiglia Caetani. Sulla parete destra si può ammirare l'affresco della Madonna delle Grazie, Protettrice di Minturno.

Chiesa dell'Annunziata - realizzata nel 1333, forse dagli allievi di Giotto. Fu a più riprese danneggiata: dai pirati turchi nel 1552, dalle truppe napoleoniche nel 1799 e da un incendio nel 1888. Fu riaperta al culto nel 1931 come tempio votivo dei minturnesi caduti nella Prima Guerra Mondiale, dopo il restauro commissionato dal concittadino Pietro Fedele, storico e Ministro della Pubblica Istruzione nel 1925 - 1928.

Ponte pensile sul Garigliano - il primo realizzato in Italia, restaurato alcuni anni fa. Commissionato dai Borbone, fu progettato dall'ingegnere Luigi Giura ed inaugurato nel 1832 dal Re Ferdinando II.

Rovine dell'antica Pirae - sono visibili un tratto delle "Mura Megalitiche" ed una porta urbana, con un criptoportico coperto con volta a botte. Tali testimonianze sono racchiuse in proprietà private, ma sono inserite nell’Area Protetta di Gianola - Monte di Scauri che fa parte del Parco Regionale Riviera di Ulisse.

Torri. A Scauri - fa parte del Parco Regionale Riviera di Ulisse, si trovano la "Torre dei Molini", eretta a difesa delle macine un tempo mosse dal Rio Capodacqua, e la "Torre Quadrata" o "dei Cavallari", sul "Monte d'Oro".

Castello Baronale - la sua costruzione è da attribuirsi al Vescovo Leone, che troviamo menzionato nella Carta Originale Cassinese n. 5 del 30-10-839, indizione terza. Il Castello baronale nel 1105 passò a Riccardo I dell'Aquila e nel XIII secolo fu residenza dei Caetani. Nel 1452, per volere di Alfonso d'Aragona, vennero eseguiti notevoli lavori di restauro. In secolo XVI il maniero appartenne ad una delle più belle donne d'Italia, Giulia Gonzaga, contessa di Traetto e di Fondi e, successivamente, ad Isabella Colonna. Nel 1692 lo acquistò Adriano Carafa. Oggi il  proprietario del monumento è il Comune.

La chiesa dell'annunziata - edificata intorno al 1300 per volere della famiglia Minutilli. Ha subìto varie ristrutturazioni durante i secoli per i danneggiamenti arrecati dai Turchi nel 1552, dalle truppe franco-polacche nel 1799, dall'incendio del 1888 e dall'ultimo conflitto mondiale. Nel 1930 furono demoliti tutti gli altari barocchi e vennero alla luce gli affreschi trecenteschi. L’edificio, di proprietà comunale, fu riaperto al culto il 12 maggio 1931 come tempio votivo dei minturnesi caduti nella Prima Guerra Mondiale, dopo il restauro coordinato da Gino Chierici e commissionato da Pietro Fedele, storico e Ministro della Pubblica Istruzione nel 1925 - 1928.

La chiesa di san pietro - fu edificata tra il IX ed il XII secolo. Durante il corso degli anni ha subito diversi rimaneggiamenti. La Chiesa presenta un nartèce con arcate a sesto acuto disuguali, dove sostavano i catecumeni durante la fase sacrificale della messa. La pianta è a croce latina. La navata centrale è coperta con cassettone ligneo a riquadri e rosoni centrali dorati. Al centro c'è lo stemma con la tiara papale e le chiavi di S. Pietro. Il 17 agosto 1851 Ferdinando II, re delle due Sicilie, sul far della sera, con al seguito la propria famiglia, visitò la Chiesa per l'inaugurazione del suddetto cassettone. Nella navata destra si apre un gioiello d'arte barocca, la "Cappella del Sacramento" del 1587, rivestita di marmi polìcromi. Sulla parete centrale una tela raffigurante "l'Ultima Cena", opera di Andrea da Salerno, detto il Sabatino.

La chiesa di s. francesco - e fatta costruire, intorno al 1320, da Roffredo III Caetani,  conte di Traetto dal 1299 al 1336, e  nipote di Papa Bonifacio VIII. Roffredo sposò Giovanna, ultima erede della famiglia Dell'Aquila.

Il ponte pensile sul Garigliano - sito a guado del fiume Garigliano, nelle immediate vicinanze dell’antica Minturnae, per lungo tempo "mutilato di guerra", riappare oggi nella sua originaria bellezza e si libra ancora sul Garigliano. Fu progettato da Luigi Giura che lo realizzò per volontà di Ferdinando II tra il 1828 e il 1832. Il Ponte "ornato di sfingi faraoniche e colonne egittizzanti" fu costruito con tecnologia innovativa e d’avanguardia "che parve per il tempo un miracolo di ingegneria per la snellezza della costruzione e la semplicità delle linee, non mancanti di pretesa artistica, insinuato e quasi chiuso da un fitto bosco di eucalipti".

Come arrivare

In auto: autostrada del Sole A1 - uscita Cassino.

In treno: Roma - Napoli, Stazione di Minturno - Scauri.

Tipologie