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Asola

Asola è un comune di 9.950 abitanti della provincia di Mantova, della regione Lombardia. Il comune è ai confini con la provincia di Brescia. Ha una superficie di 73,5 chilometri quadrati. Sorge a 41 metri sopra il livello del mare.

Storia

La storia di Asola si può interpretare come una continua ricerca di autonomia, che non fu mai indizio di isolamento, bensì di spinta propulsiva nel tentativo di coltivare un'identità propria e di conservare un volto riconoscibile. Divenuta municipium romano nel 180 a.C. passò, dopo la caduta della Roma Imperiale, sotto la dominazione dei Longobardi e dei Franchi. Alla fine del Medio Evo, durante il lento formarsi e consolidarsi delle Signorie, Asola, pur soggetta all'influenza bresciana, seppe ritagliarsi uno spazio d'azione suo proprio e formare, con i borghi limitrofi, un distretto relativamente autonomo il quale, con confini leggermente modificati, ottenne in seguito anche il distacco e l'autonomia dalla Diocesi di Brescia cui era soggetto. Scelse liberamente nel 1440 di assoggettarsi alla Repubblica di Venezia. La Serenissima seppe valorizzare la strategica posizione di confine della cittadina e la trasformò in fortezza; la governò saggiamente promuovendone l'economia e la cultura e, sopra ogni cosa, ne rispettò il forte e sentito desiderio di crescere nella liberalità e nell'autonomia, lasciando intatto l'antico privilegio di città nulli subdita. Asola fu "fedelissima" a Venezia per più di 350 anni. Con la caduta della Repubblica Veneta nel 1797 ad opera dei Francesi, entrò a far parte della Repubblica Cisalpina e poi, nel 1802, del Regno d'Italia fondato da Napoleone I°. Nel 1814 passò sotto il dominio austriaco. Molti asolani presero parte alle guerre risorgimentali e Asola stessa fu meta di illustri personaggi come Carlo Alberto, Umberto I° e Giuseppe Garibaldi. Nel 1859 Asola fu liberata ed annessa, con la Lombardia, al Regno di Piemonte. Sulla grande piazza XX settembre, affiancata da comodi portici, si affacciano la cattedrale ed il Palazzo Municipale; da qui si ripartono, a raggiera, le vie principali. Asola ha dato i suoi natali a personaggi illustri. Paolo Tosio fu scrittore e collezionista d'arte e legò a Brescia la ricca pinacoteca che da lui prende il nome. Marino Parenti fu scrittore e bibliografo del '900, fu apprezzato dai migliori pensatori del secolo.

Da vedere

La Cattedrale di S. Andrea - non fu sempre la chiesa principale della città. La precedettero la pieve di Santa Maria Assunta, eretta prima del Mille nel borgo di allora, a un chilometro dal centro attuale ed entro le mura quella di Sant'Erasmo. Nel 1377, al centro della fortezza, si diede inizio alla costruzione di una seconda chiesa gotica, dedicata a Sant'Andrea Apostolo: rivelatasi questa troppo piccola per le necessità dell'abitato, il 18 marzo 1470 i deputati civici deliberarono di ampliarla. Nacque così il tempio attuale, che del precedente mantenne soltanto il presbiterio e il campanile.

San Rocco - tempietto rinascimentale, affrescata da A. Fedeli, con una 'deposizione' che risente della tradizione pittorica cremonese, dei Disciplini Bianchi e dei Disciplini Rossi.

Palazzo Pretorio - si trova nella Piazza XX Settembre, 1, Ora sede municipale, col Salone del Consiglio Maggiore, del Consiglio dei Dieci, stucchi e medaglioni dei Dogi e la elegante Loggia Veneta, costruita nel 1610 su progetto dell'architetto Lantana.

Fontana di Ercole - fontana monumentale raffigurante Ercole che schiaccia l'idra, copia in marmo dell'opera dello scultore Carra.

Gran Caffè Liberty Enoteca - locale usato per custodire l'archivio storico comunale, nel 1811 diventa sede della Pretura e in seguito Caffè del Popolo, Gran Caffè Savoia, Caffè Centrale ed infine Gran Caffè Liberty Enoteca. Conserva interni in stile liberty, ed è stato riconosciuto locale storico di rilievo regionale con D.G.R. VII/1733 del 18 gennaio 2006. Aperto dal 1936.

Il Palazzo della Congregazione di Carità - si trova nella Via Garibaldi, 7. Un imponente ed elegante palazzo in stile neoclassico, ora sede del Museo Civico G. Bellini.

Palazzo Terzi - dalla sobria facciata con il balcone dal quale si affacciò Garibaldi nel giugno del 1862 per parlare agli asolani e, all'interno, un parco di vegetazione varia ed esotica, viene aperto al pubblico solo in due occasioni all'anno.

Palazzo Beffa Negrini - con facciata barocca adorna di trofei di marmo e un solenne portale, una dimora che è sempre stata chiusa al pubblico e che, da poco, ha beneficiato di un’attenta opera di restauro complessivo. Recentemente acquistato da un istituto religioso, nel palazzo sono state scoperte alcune decorazioni realizzate in tempi diversi che testimoniano il nobile passato dell’edificio. Per secoli residenza di una casata più volte al servizio dei Gonzaga, la costruzione è attribuita a Nicolò Sebregondi, architetto di corte durante il XVII sec. e artefice della celebre villa della Favorita.

Il Museo civico - fu costituito agli inizi degli anni Venti, quando il Cavaliere Goffredo Bellini, collezionista asolano, sulla scia degli appassionati studiosi locali del secolo precedente cominciò a dare una prima e provvisoria organizzazione a una vastissima raccolta di oggetti di ogni genere e di ogni epoca, legati in gran parte alla storia della città e del territorio, risultato non solo delle sue personali ricerche, ma anche frutto di munifiche donazioni di concittadini interessati alla conservazione di un patrimonio storico e culturale comune. Nel Museo Civico confluirono pezzi di alto valore, come la stele egizia, la coppa attica a figure nere, dipinti e arredi lignei appartenenti alla collezione privata del Bellini e giunti in suo possesso tramite il mercato antiquario. Dalla collezione originaria si è giunti allo stato attuale dell'esposizione anche grazie all'attenzione di privati cittadini che hanno segnalato nel corso degli anni soprattutto i rinvenimenti archeologici, consegnando al museo i reperti che sono venuti a costituire una parte significativa della raccolta museale, grazie anche al deposito di alcuni oggetti da parte della Soprintendenza Archeologica. Sono attualmente visitabili quattro sale: quella d'ingresso ospita una breve sezione introduttiva al museo, con la presentazione di alcuni oggetti della collezione Bellini, la stele egizia di Kewey e la coppa attica con soggetti dionisiaci. Segue la sala dedicata alla preistoria e alla protostoria, preceduta da una selezione della raccolta di fossili di varia provenienza. Il passaggio alla terza sala, dedicata ai Celti e ai Romani è evidenziato da un'iscrizione relativa alla costruzione di un balneum ad Asola nel IV secolo d.C. e dalla riproduzione fotografica di una stele funeraria ora murata nell'angolo esterno della chiesa parrocchiale. Nella prima vetrina sono esposti manufatti di tradizione celtica: si tratta di oggetti d'ornamento quali bracciali, torques, fibule, ma anche armi e attrezzi vari che attestano lo stabilirsi di gruppi cenomani, poi assorbiti nell'orbita romana nel corso del II e del I secolo a.C. L'ultima sala è riservata al ricco patrimonio storico-artistico del museo. Qui si può ammirare la raccolta di quadri, parte dei quali va riferita al periodo in cui la Serenissima estendeva i suoi domini fino ad Asola, estrema roccaforte occidentale dalla metà del 1400 fino al 1797.

Come arrivare

In auto: Asola dista 38 chilometri da Mantova.

Tipologie