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Boscoreale

E un comune della Campania, provincia di Napoli, con 27.618 abitanti e ha una superficie di 11,2 chilometri quadrati. Sorge a 65 metri sopra il livello del mare, alle falde sud-orientali del Vesuvio, in declivio in direzione dell'agro Nocerino - Sarnese. Fa parte del Parco del Vesuvio.

Storia

Le origini della cittadina risalgono all'epoca romana, quando era parte della periferia di Pompei. L'abitato di Boscoreale era probabilmente ricompreso, prima dell'eruzione del 79 d.C., nel territorio di Pompei, suburbio nord della città. In epoca moderna il comune è stato un importante centro agricolo, famoso per la sua frutta e soprattutto per vini tra cui il più celebre è senz'altro il Lacryma Christi del Vesuvio. Numerose sono le testimonianze di ville rustiche romane, tra cui spicca l'imponente Villa Regina, del I sec. d.C.. Il Louvre di Parigi conserva un tesoro di argenterie ellenistico-romane, di 128 pezzi, scoperto nel 1895 nella villa rustica detta Pisanella a Boscoreale e trafugato clandestinamente in Francia.

Da vedere

Chiesa di S. Maria Salòme - nasce nel Nemus Schifati nel sec. XI, sotto il nome di S. Maria de ortica, ad opera dei Benedettini. La chiesa raggiunse l'attuale configurazione intorno alla metà del Settecento. Il corpo principale, quello che prospetta sulla piazza, come tutte le chiese di antica fondazione, rispetta il principio della celebrazione orientem versus, cioè con l'abside rivolta ad oriente. L'edificio a navata unica con copertura a volta a botte, decorata con cornici in stucco a formare un soffitto a cassettoni, accoglie la statua ottocentesca della Madonna del Rosario. La copertura all'esterno è a volta estradossata tipica dell'area vesuviana. Sull'altare maggiore è posta la statua lignea della Santa di ottima fattura, databile agli inizi del '700. Al di sotto della chiesa è una spaziosa cripta per le sepolture. In essa trova posto la sepoltura del barone Luca Massa, distinta dalle altre da una semplice lapide marmorea con epigrafe in latino, oggi collocata in chiesa.

Cappella di Maria SS. di Montevergine e Palazzo Zurlo  - la cappella intitolata alla Madonna di Montevergine fu costruita dopo la catastrofica eruzione vesuviana del 1631, infatti la facciata e l'interno denotano uno stile tipico del '600. Gli stucchi, le acquasantiere in marmo, i dipinti, i sedili in pietra all'ingresso della chiesa, internamente ad essa, ed, inoltre, il ben più importante portale esterno con il magnifico finestrone in tufo nocerino ce ne danno la conferma. Degna di nota all'interno della cappella è la lastra tombale posta ai piedi dell'altare maggiore. All'esterno soffermiamoci un attimo sul portale della chiesa: esso è in tufo grigio di Nocera, scolpito con una bella decorazione a festoni sormontata al centro da un volto di angelo sorridente. Le due lesene al lati del portale hanno per capitelli dei mascheroni con decorazioni floreali a festoni. Degno di nota è il massiccio portale in legno, con rosta superiore a raggiera, tutta traforata con delicati disegni. Cinque sono i balconi che si affacciano sulla piazza, di gusto barocco, gli ultimi due danno sulla spaziosa terrazza disposta a sinistra. Cappella e palazzo sono stati dichiarati monumento nazionale e sottoposti ai vincoli della legge di tutela dei beni architettonici.

Palazzo de Prisco - in Via Luisa Sanfelice si affaccia il palazzo de Prisco, di chiaro gusto neoclassico. Proprietario del palazzo, a fine '800 fu l'on. Vincenzo de Prisco. Il prospetto presenta una zoccolatura di pietra vesuviana scheggiata nella quale si aprono le finestre dei locali seminterrati. Segue uno spesso bugnato che crea forti chiaroscuri che caratterizzano la facciata. Al centro è il portale in pietra di lava dalla linea semplice, con capitelli stilizzati di forma geometrica a segnare l'imposta dell'arco. Al lati, quattro finestre, elegantemente impaginate nel bugnato, danno luce ai locali del piano terra. Due i balconi: uno sull'ingresso principale ed uno disposto lateralmente, a sinistra, entrambi in lastra di pietra sagomata, naturale continuazione della cornice di marcapiano. il secondo livello è trattato ad intonaco liscio scandito da lésene sormontate da capitelli corinzi che sorreggono l'aggetto della cornice di coronamento. Il palazzo è passato poi in proprietà del Prof. Vincenzo Albano ed oggi appartiene al figli. Le pitture parietali che decorano l'intero del palazzo sono in gran parte tratte dal repertorio decorativo della Villa di P. Fannius Synistor. Le pareti, suddivise in grandi campi a fondo unito presentano nelle edicole della zona mediana quadri con soggetti ripresi dalla megalografia mitico-storica rinvenuta nell'oecus della villa. Le decorazioni parietali, realizzate dopo il 1899, sono opera del pittore Geremia Discanno, uno dei massimi decoratori in "stile pompeiano". Il palazzo, oggi vincolato e dichiarato Monumento Nazionale rappresenta per la città di Boscoreale ciò che resta dell'enorme ricchezza rinvenuta nelle ville della Pisanella e di Fannio Sinistore, purtroppo ammirate da pochi osservatori di fine Ottocento.

Cappella di S. Antonio di Padova - nel XVIII sec. la cappella fu oggetto di ulteriori restauri; sul portale di ingresso infatti a testimonianza degli interventi troviamo incise due date: 1773 e 1803. La facciata della chiesa è ripartita in due ordini; il primo è scandito da quattro lesene sormontate da capitelli mistilinei che al centro inquadrano il portale di ingresso, di lineare fattura. Il secondo ordine è caratterizzato da due gruppi di lesene con capitelli ionici poggianti su di uno sporgente architrave, al centro del quale, si apre un finestrone con cornice mistilinea. La facciata si conclude in alto con un timpano triangolare mistilineo, poggiante sui due gruppi di lesene. L'interno è a navata unica, coperta con volta a botte con lunette laterali in corrispondenza degli altari minori. L'altare maggiore, in marmi policromi di fattura tardo settecentesca, è dedicato a 5. Antonio di Padova. Oggi la cappella ha quattro altari minori: alla destra di chi entra troviamo l'altare dedicato a S. Lucia e l'altro, dedicato all'Immacolata Concezione. Alla sinistra di chi entra, i due altari sono dedicati: il primo a San Francesco, il secondo al Sacro Cuore di Gesù. L'attuale veste della chiesa è frutto dell'ultimo restauro di cui è stata oggetto nel 2002, grazie all'opera delle Piccole Ancelle di Cristo Re.

Villa Regina - scoperta nel 1977, a seguito di lavori edilizi, la villa è stata sottoposta ad accurate campagne di scavo, dirette da Stefano De Caro, concluse nel 1980. La villa, di piccole dimensioni, era destinata alla produzione del vino, con una cella vinaria contenente 18 dolia interrati ed un torcularium con vasca di pigiatura e dolium interrato per la prima raccolta del mosto. La planimetria della villa presenta una forma piuttosto articolata, determinata dai successivi ampliamenti e ristrutturazioni. Il suo impianto risale alla fine del I sec. a. C., anche se la struttura principale sembra inglobare alcune murature più antiche. Ampliata in età augustea, la villa raggiunse l'assetto definitivo in epoca giulio-claudia, di questo periodo sono le decorazioni pittoriche in III stile finale del triclinio.

Antiquarium - sorto nelle adiacenze dell'area archeologica di Villa Regina, articolato in due sale, l'Antiquarium fu inaugurato nel marzo del 1991. Una delle due sale ospita reperti provenienti dall'area vesuviana che consentono di ricostruire l'ambiente e l'economia di età romana, prima che l'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. distruggesse i centri di Pompei, Ercolano, Oplontis e le ville di Stabiae; l'altra ospita i principali rinvenimenti archeologici del territorio di Boscoreale, dove in età romana esistevano numerose ville signorili e di produzione. Oltre al grazioso centro abitato, a Boscoreale possiamo ammirare: la Chiesa di santa Maria di Salomè, di antica fondazione e con all'interno pregevoli opere d'arte; lo storico Palazzo Zurlo, uno dei più belli della cittadina, che nella sua lunga storia ha ospitato importanti personalità pubbliche di Boscoreale; l'Antiquarium Nazionale, in cui sono esposti reperti riferibili ad Ercolano e Pompei prima che fossero distrutti dalla violenta eruzione del Vesuvio nel 79 d.C.; le numerose ville rustiche che si trovano nelle campagne dell'abitato.

Come arrivare

In auto: autostrada A3, Napoli - Salerno,  uscendo al casello di Torre Annunziata sud,  che sorge a ridosso del confine con Boscoreale e attraverso poco più di un Km di strada di recente  costruzione serve l'area archeologica.

In treno: è ben collegata con Napoli dai treni della Ferrovia Circumvesuviana,  linea Pompei  - Poggiomarino e da quelli delle FF.SS., linea Cancello - Torre Annunziata.

In aereo: l'aeroporto più vicino è Napoli Capodichino.

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