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Cardito

E un comune della Campania, provincia di Napoli, con 20.683 abitanti e ha una superficie di 3,2 chilometri quadrati. Sorge a 33 metri sopra il livello del mare, nella pianura campana, fra agro napoletano e agro Aversano, alla sinistra del torrente Regi Lagni, in un'area fortemente urbanizzata. Il comune è a pochi chilometri da Napoli. E un fiorente centro agricolo in cui si coltivano fragole e frutta in genere; molto importante anche la produzione di latticini di bufala.

Storia

Le origini della cittadina sono molto antiche, ma non si hanno documenti certi sulla data della sua fondazione. ll primo insediamento urbano sul territorio di Cardito risale al 350 - 300 a.C. in una zona tuttora identificabile in proprietà Rispoli. Il termine deriverà senz'altro da un patronimico romano. Il Duca di Aversa, Riccardo, che si spense nel 1078, in vita aveva donato alla Badia di S. Lorenzo in Aversa, per la salvezza della sua anima, Nullito con tutti i suoi abitanti, le sue terre coltivate e quelle non coltivate, e un latifondo. Quest'ultimo, possedimento per sei secoli della badia risponde oggi all'ex Masseria. Attorno al 1100 nelle antiche carte si trova menzione di un altro villaggio, Cardito. Che sia stata una terra di cardi, è poco probabile; piuttosto avrà tratta la denominazione dalla antica centuriazione romana. I romani, infatti, occuparono, negli ultimi secoli, che precedettero la diffusione del Cristianesimo, le nostre terre, alle quali, più tardi, si finì per dare il nome del dorninus. Nella II metà del 1200, era stata feudo della Signora Biancalatro; nella I metà del 1300, era stata feudo di Berardo Caracciolo. Sigismondo Loffredo, poi, col titolo di Principe, aveva acquistato il feudo di Cardito l’11 giugno 1529; acquisto che sarà approvato il 29 luglio 1533 dall'Imperatore Carlo V. Furono tristi quei secoli di servaggio feudale, nei quali gli abitanti furono costretti ad una vita grama. Se nel 1561 la Diocesi di Aversa volle istituire a Cardito la parrocchia, in senso giuridico, e prese a funzionare nell'antica chiesa di San Giovanni a Nulleto, nel 1580 il signore del luogo, il Principe Loffredo, volle dare ai carditesi una nuova Chiesa, intitolata a San Biagio. Per questa Chiesa, che è quella ancora oggi al centro del paese, il Principe aveva messo a disposizione una vasta superficie di terreno, oltre la sua cava, l'antica taglia, per tufo, lapillo e pozzolana.

Da vedere

Castello - oggi trasformato ed adattato ad abitazione civile, in passato era cinto da un profondo un fossato, adorno di torri merlate, al cui interno c'era un magnifico parco delimitato da un bosco ricco di piante esotiche. L'edificio ha ospitato una ricca pinacoteca con tele di Andrea Vaccaro, Luca Giordano, Tintoretto e Salvator Rosa. Sono stati i suoi diversi proprietari, da Francesco Sanfelice, duca di Bagnoli, a Biagio Spadaccio e a Luigi Mastrilli della Schiava, a convertirlo in abitazione civile.

Parrocchiale di San Biagio - eretta per volontà della famiglia Loffredo, è un edificio religioso di origine tardo-cinquecentesca. Nei primi decenni del 1800, la chiesa subisce profonde modifiche nelle strutture portanti e nell'impianto planimetrico spaziale. La facciata a "capanna", con un unico portale, viene trasformata nell'attuale tipo a "Salianti". Internamente, l'edificio si presenta con una pianta a navata unica, alla quale vengono aggiunte altre due navate, oltre alle tre congreghe già introdotte tra il 1600 e il 1650.

Villa Caracciolo Carafa - non denota caratteristiche artistiche, estetiche o architettoniche di particolare rilevanza. Tuttavia, ha ricevuto notorietà nella prima metà del XIX secolo perché proprietà del Barone Petti. A sostegno del pregio storico è il cespite, che si presenta ad impianto architettonico contraddistinto da linee ed ornati tardo-cinquecenteschi di gusto rinascimentale. La destinazione della dimora impressa dalla famiglia nobiliare è quella della "residenza di campagna", ovvero di centro di raccolta della produzione di derrate agricole arboree e di controllo per l'attività dei coloni. Infatti, l'edificio è costituito da un corpo centrale quadrato, sovrastante l'androne di ingresso con edifici interni dislocati lungo il perimetro della corte centrale. L'androne d'ingresso s'innalza di parecchi metri al di sopra della restante parte della facciata.

Chiesa di San Giuseppe e di Sant'Eufemia - fu eretta nel 1876, come testimonia una bolla pontificia, nella località di Carditello. Le prime pratiche per la costruzione della nuova chiesa sono iniziate nel 1852, anno in cui la principessa di Cardito, Maria Santobuono, dà il consenso al Vescovo De Luca di realizzare sul proprio suolo l'edificio sacro, che verrà poi distrutto da un alluvione sul finire del XIX secolo. L'abside e il presbiterio sono sormontati da una cupola di pilastri in muratura recanti una serie di altari diversamente lavorati.

Parrocchia del Sacro Cuore Eucaristico - fu edificata nel 1938. Esternamente si presenta distaccata dal livello stradale: attraverso quattro gradini si arriva ad un piccolo sagrato, mediante il quale si accede all'interno. La sua struttura interna è fatta di un'unica navata centrale con cinque. L'altare maggiore, posto nella parte retrostante della navata centrale, presenta una copertura piana alle cui spalle si situa il chiostro. Tutte la cappelle laterali hanno una copertura piana e sono scandite da una serie di pilastri in muratura.

Come arrivare 

In auto: da Napoli immettersi sulla Ss.87. Distanza da Napoli 11,5 Km. Tempo stimato di percorrenza 15 min.

In treno: la stazione ferroviaria più vicina è Casoria - Afragola.

In aereo: l'aeroporto più vicino è Napoli Capodichino.

Tipologie