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Cercola

E un comune della Campania, provincia di Napoli, con 18.876 abitanti e ha una superficie di 3,7 chilometri quadrati. Sorge a 75 metri sopra il livello del mare, alle falde nord occidentali del Vesuvio, a sud ovest del Lagno dello Spirito Santo. Il territorio comunale confina con quello di Napoli. L'economia è a carattere agricolo e pastorale.

Storia

La sua storia è legata a quella di Somma Ves. Fino al 1811 quando con l’istituzione delle municipalità indipendenti, fu aggregata al Comune di Massa di Somma, nome legato alla leggendaria impresa di Spartaco, schiavo tracio dei romani. Infatti, originario della Tracia e probabilmente nobile, Spartaco si pose a capo dei 70 ribelli della scuola Gladiatoria di Lentule Barbato in Capua, cui si aggiunsero migliaia di schiavi celtici, germani, traci e proletari, rivoltatisi ai loro padroni. Viandanti come contadini che raggiungevano il mercato a Napoli e pellegrini perché incamminati verso il Santuario della Madonna dell’Arco. Poiché quella provvidenziale locanda era attorniata da querce secolari, tutti la conoscevano come la Taverna della Cerqua. A Massa, il latifondo ricco di alberi fruttiferi e non fruttiferi, si è generato il potere politico ed amministrativo, il potere reli­gioso con la Parrocchia istituzionalizzata ed il potere economico raffor­zato principalmente dalla presenza nobile dei Capace Piscicelli. Solo nella seconda decade del XVII secolo i Capace Piscicelli comprarono la masseria alla Taverna dela Cerqua e fu l’inizio di un nuovo rapporto. I Capace Piscicelli costruirono una Palazziata nella quale, com’era costume, costruirono una cappella privata. Cercola la periferia, la località in espansione più veloce, si ritrovò tra i presuppo­sti di una competizione intestina con Massa che sbandierava la primo­genitura. Prima ancora che s’intrufolasse il tarlo della supremazia politi­co-amministrativa, s’iniziò una battaglia lunga a livello religioso. Nel XVIII secolo divenne chiesa dalle rispettabili proporzioni. I locali cercolesi, che nel frattempo superavano per numero di abitanti del nucleo massese, chie­sero un po’ di autonomia nella celebrazione dei sacramenti. Ponticelli, che si lamentava perché erano pochissimi gli abitanti di ponticelli nel Villaggio della Cercola, si vide tassato in modo spropositato. Alla richiesta di adeguare il contributo al Cappellano, che aveva ricevuto fino al 1825 ducati 44 e grana 40, il Ministro definì in 100 ducati il nuovo contributo. Probabilmente la spiegazione va ricercata nelle condizioni di povertà generale non solo del territorio vesuviano, ma della intera Diocesi di Napoli. Istituire una nuova parrocchia era come creare l’infelice occasione di rivalsa, di divi­sioni, di attacchi spesso gratuiti. Si trattava di dare inizio ad una guerra fraticida perché la vita era difficile per tutti. A Napoli giungevano preti da tutte le regioni del Regno e cercavano benefici di ogni genere accompa­gnandosi con raccomandazioni, Il problema dell’autonomia non si risol­se neppure quando la capacità aggregativa di Domenico Riccardi riuscì a sottrarre nel 1877, il diritto dell’antico Comune di Massa a fregiarsi de suo titolo di Comune, ottenendo di trasferire a Cercola sede e titolo. L’autonomia amministrativa non giovò affatto all’antica chiesa, ulterior­mente ingrandita ed accessoriata, perché divenne parrocchia solo al tempo del Card. Alessio Assalesi, nel 1925, mentre Cercola aveva già la sua prima parrocchia nella chiesa fatta costruire dai Riccardi.

Da vedere

Parrocchia dell’ Immacolata e San Giustino - la nuova Chiesa, che sarà anch’essa intitolata all’Immacolata, fu iniziata nel 1875 portata a termine, con l’annesso Convento per le Suore, nel 1878. Fu affrescata con mirabili raffigurazioni sacre dal Trotta, mentre altari e navate furono artisticamente ricoperti di pregiati marmi. Specialmente l’altare maggiore e la Cappella dedicata al culto del Patrono San Giustino. Per diritto di patronato ai Riccardi fu riservata la scelta del Rettore della Chiesa, la quale fu consacrata dal Vic. Gen. Mons. Ma fu elevata a parrocchia, con lo stesso titolo dell’Immacolata, soltanto sul finire del 1906 e dopo che gli eredi Riccardi rinunziarono ad ogni loro diritto a favore dell’allora Arcivescovo Prisco di Napoli.

Parrocchia dell’ Immacolata e Sant’Antonio - di questa più antica Chiesa di Cercola, vaghe le tracce della sua origine. Sembra che essa sia sorta verso la metà del ‘700, nello stesso luogo ove, pare, esistesse una Cappella gentilizia costruita intorno ai primi anni del 600 dai Principi Filangeri d’Arianiello e dedicata al culto dell’ Immacolata Concezione. La Chiesa conserva segni della sua originaria architettura e opere di insigne valore artistico, come l’Altare maggiore in Marmo pregiato fatto costruire verso il 1844 e sul quale troneggia la statua dell’immacolata Concezione di antica e pregevole fattura, come lo è quel dipinto di San Francesco da Paola ed altro di eguale notevole interesse. Il portale di ingresso è sormontato da un piccolo frontone spezzato ed il corpo della chiesa è affiancato dalla torre campanaria con orologio.

Villa Padronale Villari - l'edificio, risalente al XIX secolo, era conosciuto con il nome di Villa d'Astuccio e fu residenza della famiglia Villari. Si innalza con copertura a capanna, su quattro livelli, tre dei quali con finestroni, mentre il primo è occupato da tre arcate a tutto sesto in muratura. La struttura è quella tipica delle ville a corte. Accanto alla Villa è stato realizzato recentemente l'Ufficio Postale.

Municipio e Monumento ai Caduti - l'imponente ed elegante palazzo con orologio che ospita la sede municipale del comune di Cercola. Si innalza su due livelli, con arco di ingresso circoscritto da colonne poggianti su alti piedistalli e finestroni ad arco nella parte superiore. Nella piazza antistante si erge il monumento commemorativo dei caduti in guerra.

Come arrivare

In auto: percorrere 2.4 Km sull'autostrada A1(E 45) Milano - Napoli, dall'uscita Napoli Centro in direzione Roma ed  immettersi sulla strada statale 162 DIR fino a Cercola.

In treno: da Napoli Pzza Garibaldi prendere la linea locale Circumvesuviana e scendere alla stazione di  Cercola.

In aereo: l'aeroporto più vicino è Napoli Capodichino.

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