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Massa Lubrense

E un comune della Campania, provincia di Napoli, con 12.880 abitanti e ha una superficie di 19,7 chilometri. Sorge a 121 metri sopra il livello del mare, presso l'estremità della costiera Sorrentina, in prossimità della Punta della Campanella. La Marina della Lobra è situata su un piccolo tratto della Penisola sorrentina ed in particolare costituisce il piccolo porto del comune di Massa Lubrense. Il piccolo porto si presenta come un'insenatura naturale che ospita molteplici imbarcazioni da diporto e da pesca nonché un circolo nautico.

Storia

Sorgevano i primi nuclei residenziali che m appresso diedero vita ai casali detti poi villaggi, ed infine frazioni, che oggi, di certo molto più consistenti per estensione e per numero di abitanti, formano l'assetto socio-amministrativo del Comune. Il nome di Massa compare dopo la breve dominazione longobarda, ma dovette passare del tempo per affermarsi definitivamente. Al nome di Massa fu unito l'aggettivo pubblica (938) a significare una massa demaniale, un agro pubblico, evidentemente uno di quelli che appartenevano allo stato sorrentino. Massa Lubrense fece parte del Ducato di Sorrento con alterne fortune fino all' avvento del regno normanno. Iniziò la sua emancipazione sotto gli Svevi, costituendosi in civitas. Nel 1273 i suoi cittadini, in maggioranza ghibellini, le procurarono la rappresaglia di Carlo D'Angiò, che reincorporò il territorio in quello di Sorrento. Giovanna II di Durazzo vi soggiornò in uno splendido palazzo, sui resti del quale nel 1600 il gesuita Vincenzo Maggio innalzò l'imponente edificio del Collegio con annessa un'alta torre di difesa, detta comunemente il Torrione, importante opera di architettura delle fortificazioni e massimo momento cittadino. Nel 1656 la peste scoppiata a Napoli qualche anno prima dilagò anche nelle nostre contrade facendovi moltissime vittime. Alla Repubblica Partenopea i Massesi diedero un nobile contributo di uomini e di idee. Tre concittadini Luigi Bozzaotra, Severo Caputo e Nicola Pacifico, impavidi campioni di libertà, scrissero il loro nome nell'albo dei martiri della repressione. Nel 1808 Gioacchino Murat diresse da massa le operazioni militari contro gli Inglesi che occupavano Capri. Non mancarono cospirazioni carbonare dopo il ritorno dei Borboni sul trono di Napoli, fino alla liberazione del Regno delle Due Sicilie cui seguì l'unità d'Italia. Durante la seconda guerra mondiale un gran numero di sfollati, specialmente da Napoli, che veniva dura. mente bombardata, si alloggiò nelle cosiddette case padronali, in mezzo ai poderi di cui essi stessi erano proprietari per aver i loro antenati appartenenti alla ricca borghesia preferito questa forma d'investimento. Gli ultimi decenni sono storia recente di vita democratica e di sviluppo. L'economia agricola, nonostante la crisi del settore, rimane abbastanza florida, mentre la domanda turistica interna ed internazionale è sufficientemente soddisfatta, grazie al potenziamento ed al miglioramento delle strutture ricettive e delle reti di comunicazione. Il livello culturale delle giovani leve è in netto progressivo accrescimento.
Il tutto potrà consentire a Massa Lubrense di stare al passo con i tempi, nella scia delle sue tradizioni di operosità e di civile progresso.

Da vedere

Cattedrale di S. Maria delle Grazie - che fu costruita nel XVI secolo e restaurato nel XVIII secolo. Nell’abside è esposta una Madonna delle Grazie di Marco Cordisco e in sagrestia degli armadi e stucchi del XVIII secolo.

Chiesa di S. Maria della Lobra Poco - distante dal centro, al piccolo borgo di Marina della Lobra, si trova la chiesa cinquecentesca di S. Maria della Lobra. Secondo la leggenda, essa ha origini paleocristiane e fu probabilmente costruita sulle rovine di un antico tempio pagano. La facciata presenta delle lesene corinzie con un ampio frontone ed è situata tra il campanile, caratterizzato da una cupoletta maiolicata, ed il convento adiacente. L'interno è a croce latina con transetto, su cui s'innalza la cupola. La navata presenta un soffitto a lacunari, dove sono collocati tre dipinti: Sant'Antonio da Padova col Bambino, l'Assunta tra un coro di angeli e San Francesco che consegna la Regola a Santa Chiara. L'altare maggiore del sec. XVIII, in marmi policromi, è collocato nell'abside rettangolare ai cui lati sono disposte le cappelle di Sant'Anna e del Crocifisso.

Come arrivare

In auto: giunti a Napoli proseguire per l'autostrada A3 Napoli - Salerno sino a raggiungere l'uscita di Castellammare di Stabia. Seguite le indicazioni Sorrento - Penisola Sorrentina. Sulla strada statale attraversare le prime due gallerie e proseguire lungo la costa; dopo aver imboccato la terza galleria, che consente di superare velocemente il centro di Vico Equense, giungerete sulla statale sorrentina. Si arriva sul promontorio di Scutolo e qui si apre il panorama di tutta la piana sorrentina. Proseguire verso i comuni di Meta, Piano, Sant'Agnello, Sorrento. Giunti a Sorrento seguire le indicazioni per Massa Lubrense.

In treno: giunti a Napoli alla stazione di collegamento FS “Piazza Garibaldi” raggiungere Sorrento con la linea ferroviaria della Circumvesuviana. Dalla stazione di Sorrento proseguire con autobus "SITA" direzione Massa Lubrense.

In aereo: l'aeroporto più vicino è Napoli Capodichino.

Tipologie