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Cinquefrondi

Comune della Calabria, in provincia di Reggio Calabria, con 6.522 abitanti. Fa parte del Parco dell'Aspromonte.

Storia

Le origini di Cinquefrondi facendola risalire all’epoca Greca e legandola indissolubilmente agli abitanti della locride che presumibilmente fondarono questa città costruendo templi dedicati a delle Dee come Proserpina. Rimanendo in ampito religioso, questo comune divenne sede di numerosi monaci che qui si stabilirono in un convento che però venne distrutto durante il terremoto del 1783 che coinvolse numerose città della Calabria. I locresi invece costruirono due templi pagani, uno, si dice, in onore delle Muse e l’altro della dea Proserpina. Secondo quanto ricorda la tradizione, che questi templi, di cui pure riferiscono in vario modo alcuni autori dei secoli scorsi, scorsero uno su un pendio nei pressi della fiumara e l’altro nello stesso posto ove oggi sorge la Chiesa del Rosario. Il tempio delle Muse era probabilmente destinato a forme di culto discrete o rare, come testimonierebbe il fatto che venne costruito in una località che perfino oggi, che esistono le strade e le automobili, è difficile da raggiungere. Quale che fosse la ragione per la quale il luogo sacro fu costruito su quell’ inospitale pendio, certo è che il tempio rimase isolato perché proprio la natura del territorio circostante impediva. A riprova del fatto che la leggenda dei greci ha un qualche fondamento reale c’è una testimonianza linguistica significativa: tutta l’area nei dintorni del luogo dove sarebbe sorto il tempio delle muse, ancora oggi viene indicata con il termine dialettale “musucampu” , che vuol dire appunto zona delle Muse o campo delle Muse. Il tempio dedicato a Proserpina, invece, oltre che un sito sacro rappresenta evidentemente anche una sorta di punto d’incontro per le genti dell’epoca, tanto che attorno ad esso sorse un piccolo nucleo abitato. La tradizione vuole che il quartiere attorno all’attuale Chiesa del Rosario sia il più antico di Cinquefrondi. Di questi due templi pagani si parla spesso nelle storie e nelle memorie cittadine. Si ricorda infatti che sulle rovine del tempio delle Muse, nel quarto o nel quinto secolo dopo Cristo sorse un convento per molto tempo retto dai monaci basiliani, fra i quali visse San Filippo D’Argirò. Il convento, sembra, fu abbandonato intorno alla metà del settimo secolo. Fra abbandoni e rinascite, la vita del convento cessò definitivamente nel febbraio del 1783, quando fu distrutto dal terremoto che colpi la Calabria e Cinquefrondi in particolare che fu rasa al suolo e subì 1343 morti. Il convento, ancora oggi erroneamente indicato come quello di San Filippo, da allora non è più stato ricostruito.

Da vedere

Chiesa Matrice - San Michele Arcangelo - si presenta come un imponente costruzione settecentesca dal prospetto in stile romanico-medievale con adiacente campanile dai richiami gotici. Le prime notizie relative alla struttura risalgono al 1586, quando Mons. Del Tufo si recava nella parrocchiale di Cinquefrondi retta dal sacerdote Pierantonio Merigliano. Nel 1783 il rovinoso terremoto distrusse l'intera struttura e parallelamente alle tendenze ricostruttive sviluppatesi quasi in forma di gara per aggiudicarsi i migliori artigiani, scultori, pittori, manifestatesi in tutto il territorio interessato dal sisma, così risorse sulle fondamenta della vecchia chiesa la nuova struttura a tre navate nelle forme di un pacato barocco e nel 1834 vi si aggiungeva all'esistente altare dell'Arcangelo Gabriele, quello della Madonna delle Grazie.

Convento di San Filippo di Argirò - qualche tempo addietro, la Facoltà di Architettura dell'Università di Reggio Calabria, corso di Laurea in "Storia e conservazione dei beni architettonici ed ambientali", ha promosso alcuni stages di restauro, con il fine specifico di coniugare la ricerca e la formazione con la valorizzazione del territorio e delle risorse esistenti. Attingendo a fonti locali, a precedenti studi frammentari sul Convento ed a  ricerche certosine effettuate dagli studenti stagisti in tutti gli archivi consultabili, è stata ricostruita la storia del Convento che pare opportuno riportare integralmente in favore di chiunque abbia interesse verso la nostra storia e le nostre origini.

Torre Civica - sono stati ultimati i lavori di ristrutturazione della Torre Civica, o Torre dell'Orologio, o Torre Littorio, nei diversi nomi che nel tempo gli sono stati attribuiti. La Torre risplende di nuova luce ed illumina l'antistante Piazza della Repubblica, già Piazza Umberto I°. Pare opportuno tracciare, per linee brevi, la cronistoria degli avvenimenti che hanno interessato la Torre dal progetto ad oggi.

Come arrivare

In auto: dallo Tirreno uscita Rosarno Autostrada A3 Salerno - Reggio di Calabria. Strada grande comunicazione Ionio - Tirreno uscita Cinquefrondi. Dallo Ionio: Strada statale 106 Ionica località Grotteria. Strada Grande Comunicazione Ionio - Tirreno uscita Cinquefrondi.

In treno: Dalla Stazione Gioia Tauro collegamento tramite Ferrovie della Calabria linea Gioia Tauro - Cinquefrondi. Dalla Stazione di Rosarno collegamento con autonoleggio.
 
In aereo: Aeroporto di Reggio di Calabria "Tito Minniti". Aeroporto internazionale di Lamezia Terme.

Tipologie