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Gioiosa Ionica

Comune della Calabria, in provincia di Reggio Calabria, con 7.044 abitantie ha 37 km2. E situata a 110 m. sul livello del mare.

Storia

Sul nome di Gioiosa gli storici non si trovarono mai d'accordo, ma l'etimologia più probabile della parola pare sia quella che deriva dal greco Ghe = terra, Eliose = solatia. La fanciulla si chiamava Giojosa ed il nome rimase alla località dove ora sorge la città di Gioisa Ionica. Dallo Jonio, giungendo da oriente, i Greci verso il VI secolo a. C. fondarono colonie sulle coste della Sicilia e della Calabria, unendosi alle popolazioni locali dei Siculi, dei Bruzi e degli Italioti, costituendo la Magna Grecia. Verso il 210 a.C. le colonie greche caddero sotto i Romani e ne divennero a tutti gli effetti province. Restano di quell'epoca imponenti testimonianze tra cui il Teatro, ancora oggi utilizzato per importanti manifestazioni culturali, e il Naniglio, che sorge in una zona anticamente chiamata li Bagni. Nel 986 l'antica Mystia fu distrutta dalle orde saracene che si abbatterono sulle coste depredandole e saccheggiandole. I pochissimi superstiti fuggirono verso l'interno e, a circa un miglio dalla vecchia città, su un inaccessibile sperone roccioso fondarono Mocta Geoliosa. Furono costruite torri di avvistamento e difesa che, dal mare, a poco più di un miglio di distanza, una dall'altra, salendo verso Gioiosa, permettevano di segnalare per tempo l'arrivo del nemico. Al periodo compreso tra la fine del XVI e 1'inizio del XVII secolo risale la costruzione di alcuni fra i più importanti palazzi gioiosani al di fuori delle mura. Nel territorio gioiosano vi furono tre monasteri. Il più antico fu quello greco di S. Basilio, attestato in età medievale prima della stessa Gioiosa e sito tra le rovine dell'antico villaggio omonimo. Il monastero dei PP. Agostiniani fondato nel 1569 su disposizione della nobildonna Diana Hermogida, moglie del nobile Consalvo Linares. L'edificio, ancora oggi esistente, è sito sulla Collinetta dei Pini, presso il sito della scomparsa chiesa di S. Maria del Soccorso di cui rimane il portale. Infine, va menzionato il convento dei PP. Minori Osservanti, sorto durante la seconda metà del XVI secolo su iniziativa dell'Università di Gioiosa e delle antiche confraternite di S. Nicola, di S. Caterina e del SS. Rosario, il cui edificio è oggi adibito a Palazzo Municipale.

Da vedere

Il Palazzo Amaduri - l’immobile è appartenuto alla famiglia di Don Felice Amaduri (famiglia borghese originaria di Martone) che lo ha ceduto al Comune di Gioiosa Jonica. Il palazzo è situato su tre livelli: un piano seminterrato, un piano terra-ammezzato, un piano nobile; lo spazio abitativo si dispone intorno ad una corte leggermente decentrata verso Sud, dove si apre un giardino ameno situato su terrazze, progettato insieme al palazzo, con angoli per il riposo e lo svago dotati di sedili semi-circolari in muratura rivestiti di piastrelle in cotto e decorati; esso è scenograficamente sistemato intorno ad una costruzione centrale con vano semipogeico e coronata originariamente da busti marmorei. La facciata principale è organizzata intorno ad un portale in granito inscritto in una cornice neoclassica in forma di arco trionfale, con lesene in alto plinto e capitelli che sorreggono un attico decorato semplicemente con riquadrature; sull’attico poggia una loggetta che forma, insieme al portale, il fulcro della composizione architettonica della facciata, scandita da altre lesene in blocchi lapide. Dal portale si accede ad un atrio voltato a botte che immette alla corte centrale; sull’atrio si affacciano le due grandi sale a pianoterra accessibili anche dall’esterno, dove ancora si conservano alcune volte e le pavimentazioni originali.

Il Castello normanno - altresì chiamato Castello Bizantino e Castello dei Carafa si erge sul punto più alto della rocca che sovrasta il paese. La costruzione dovrebbe risalire al XIII secolo, passò nelle mani dei Caracciolo nel 1559 che ne furono proprietarifino a quando nel XIX secolo venne acquistato dalla famiglia Pellicano.

Chiesa Matrice, dell'Addolorata, di Santa Caterina, di San Rocco (patrono della città), della Trinità, le fontane monumentali. Dalla collinetta dei Pini si ha una visione panoramica del centro. Vari i Palazzi del '700 con portali granitici finemente lavorati.

Come arrivare

In auto: Autostrada A3 Salerno - Reggio di Calabria uscita di Rosarno. A seguire 35 km di Superstrada Jonio - Tirreno, uscite allo svincolo di Gioiosa.

In treno: Stazione ferroviaria di Gioiosa Jonica (linea Jonica) a 4 km di distanza collegata con servizio autobus. Stazione ferroviaria di Rosarno (linea tirrenica) a 35 km di distanza collegata con servizio autobus.

In aereo: e a circa un'ora dagli aeroporti di Lamezia Terme e di Reggio di Calabria.

Tipologie