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Celle di Bulgheria

E un comune cilentano con più 2.061 abitanti, in provincia di Salerno, e ha una superficie di 31,5 chilometri quadrati per una densità abitativa di 65,43 abitanti per chilometro quadrato. Sorge a 234 metri sopra il livello del mare. Si trova alle falde del monte Bulgheria, nel Cilento, fra le valli del Mingardo e del Bussento. Fa parte del Parco del Cilento e Vallo di Diano. L'economia è legata principalmente all'agricoltura ed all'allevamento.

Storia

Storia di Celle di Bulgheria è dominata da due avvenimenti molto significativi per il Cilento: lo stanziamento di una colonia di Bulgheri e di monaci greci nel VI secolo, ed i moti del 1828 che videro tra i principali animatori il canonico Antonio Maria De Luca. Il termine Celle si riferisce probabilmente ad un monastero del VI secolo situato sui monti limitrofi contenente appunto le "celle" dei frati, ma potrebbe anche riferirsi alle cavità naturali dei monti o a caverne adibite a depositi. L'aggiunta "di Bulgheria", secondo la tradizione locale, deriva dal popolo di Bulgari che intorno al 700 d.C. In quel periodo giunse nel beneventano una colonia di soldati bulgari ed il Duca Romoaldo consentì che una parte di essi si insediasse in luoghi intorno a Cepino, Isernia e Boviano, mentre un'altra parte della colonia si insediasse nella zona di Paestum. Probabilmente uno dei villaggi fondati fu sede di una laura con celle di monaci italo - greci, per cui l'abitato che vi sorse intorno prese anche il nome di "Celle". Nei secoli successivi il villaggio seguì le sorti di Roccagloriosa, di cui fu casale fino alla sua elevazione a sede comunale.

Da vedere

Palazzo Canonico De Luca - ubicato a Celle, fu costruito alla fine del '700. Presenta il portale in pietra e l'atrio a corte centrale.

Santuario di Santa Sofia -
artisticamente dipinto dal Prof. Lanziani e arricchito di un meraviglioso organo, dalla voce potente e squillante, acquistato a Napoli per interessamento del fu Gaetano del Duca, un vuoto restava da colmare, il possesso delle reliquie della santa. Egli non solo fornì copia di tutti i documenti relativi alla autenticità del corpo della santa, ma si mostrò prontissimo a concedere, con il consenso dell'Ecc.mo Vescovo, una reliquia. L'attuale santuario di S. Sofia fu eretto nel primo '900 di sana pianta in quanto la preesistente omonima cappella, che esisteva già nel 1500, risultava incapace di ricevere l'afflusso dei fedeli. Al lato sinistro sta il campanile a 4 piani con 3 campane. Di notevole bellezza è la statua della Santa con le tre figliole: Fede, Speranza e Carità, che arrivò da Napoli nel 1820. Fu costruita nel Fondo Pantrato una cappella dove veniva venerata la santa, vestita da monaca. La prolunga nel 1927 si dovette abbattere per le gravi lesioni verificatesi tra la vecchia e la nuova costruzione.

Chiesa Maria SS. delle Nevi - è stata riedificata in luogo della preesistente cappella seicentesca nel 1715. L'altare maggiore è realizzato in marmo di vivi colori. Dietro l'abside con semicupola e pareti poligonali, tutte decorate di stucchi e fregi di stile neoclassico più che barocco.

Come arrivare

In auto: l'autostrada A3 Salerno - Reggio Calabria, seguire l'indicazione per Sapri ed immettersi sulla superstrada cilentana. All'uscita, girare a sinistra e continuare lungo la provinciale.

In treno: Celle di Bulgheria è servita dalla locale stazione ferroviaria.

In aereo: l'aeroporto più vicino è Napoli Capodichino.

Tipologie