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Cicerale

Il comune di Cicerale appartiene alla provincia di Salerno, città dalla quale dista appena 62 km. Il paese conta circa 1.350 abitanti si estende su una superficie di 41,1 chilometri quadrati e sorge a 475 metri sopra il livello del mare. Clima temperato e l’esposizione favorevole sono i requisiti fondamentali per la conservazione e la sopravvivenza di specie animali e vegetali dell’ecosistema mediterraneo. In Cicerale si producono cereali, olive, uva da tavola e ortofrutticoli. Attivo è il commercio di bestiame e fichi secchi, che vengono anche esportati.

Storia

Il nome Cicerale è verosimilmente spiegata dal motto che campeggia nello stemma comunale: Terra quae cicera alit, “Terra che nutre i ceci”. Notizia del borgo di Cicerale si ritrova in un documento del 1461, anno in cui Ferdinando I d'Aragona sottrasse il feudo alla famiglia Capano per concederlo ai Sanseverino, nobile casata di origine normanna. Probabilmente, il nucleo primitivo del paese sorgeva in località Bocca di fava e si chiamava Corbella; il piccolo centro fortificato subì le asprezze sia della guerra del Vespro sia della congiura dei Baroni. Passato, la vitalità e l’operosità di Cicerale trovano il loro simbolo nel santo patrono: Giorgio, l’indomito cavaliere che vinse un orribile drago nel segno di Cristo. La formazione del casale si presume tuttavia essere anteriore alla attestazione del toponimo, in quanto nel censimento del 1489 già contava 94 fuochi, ossia circa 470 abitanti. La posizione occupata dal casale di Cicerale è particolarmente importante per il controllo della viabilità tra la piana di Paestum e la piana di Velia. Controllava infatti un percorso naturale che, partendo dalla piana pestana, raggiunta la sommità di S. Maria delle Grazie presso Finocchito, ridiscendeva verso il fiume Alento.

Da vedere

Palazzo Marchesale Carafa e il Palazzo Caracciolo - il primo ospitò una delle più importanti famiglie d’Italia, tant’è che ancora oggi è possibile ammirare, presso il Cleveland Museum of Art, un suggestivo ritratto dipinto da Edgar Degas nel 1875: “Stefanina Primicile Carafa, Marchesa di Cicerale e Duchessa di Montejasi”. Edificato per volere di Giovanni Antonio Gentilcore, conserva intatta in uno degli antichi magazzini una lapide funeraria latina. Procedendo lungo le vie del paese, l’occhio è catturato dalla straordinaria alternanza di muri spessi ad archi leggeri, di grandi case gentilizie a minute cappelle o edicole votive di scorci montani a frammenti del sottostante bacino idrico. In effetti, la vicinanza della diga sul fiume Alento conferisce a Cicerale maggior fascino, lo stesso dei paesi presso le sponde di un lago: a sera, il riverbero delle stelle sull’acqua trasmette un’emozione senza pari.

Palazzo Caracciolo - fornito di molti depositi nell'età medioevale, aveva la funzione di mercato.
Secondo la leggenda locale fu fondato da Federico II, mentre è certa la edificazione da parte di Giovanni Antonio Gentilcore, che contribuì anche alla fondazione del monastero "Agostiniano".
Esiste, quale testimonianza storica, una lapide funeraria latina murata sulla porta di un "maazzeno", del palazzo.

Come arrivare

In auto: ilcomune si trova a 45 km dall'autostrada A3 Salerno - Reggio di Calabria, con uscita al casello di Battipaglia.

In treno: stazione FS più vicina è quella di Agropoli sulla linea Salerno - Reggio Calabria.

In autobus: Cicerale è raggiungibile anche mediante autobus di autolinee private sulla linea Cicerale - Salerno - Napoli.

Tipologie