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Marina di Camerota

E una frazione del comune di Camerota, in provincia di Salerno, con circa 3.500 abitanti, nel Cilento, all'estremo sud della regione Campania, sul golfo di Policastro, quasi ai confini della Basilicata. Marina di Camerota è una rinomata località turistica balneare, sia per la qualità delle acque che per il contesto naturale; essendo immersa fra le colline cilentane ricche della tipica macchia mediterranea.

Geografie

Marina di Camerota si trova lungo la Strada Statale 562, ad 8 km est di Palinuro, 5 da Camerota, 18 da San Giovanni a Piro, e circa 90 da Salerno. L'area costiera comprende ad ovest le zone e località di Grotta del Ciclope, Cala del Cefalo, Cala Finocchiara, Cala d'Arconte e Calanca. Ad est vi sono Lentiscelle, Cala Fortuna e Cala Monte di Luna, Cala Bianca, Pozzallo e Porto Infreschi. Il punto geografico più meridionale è invece la vicina Punta Infreschi.

Storia

Nel XVII secolo, Marina di Linfreschi non era altro che un gruppo di case, a Capo dell'Infrischi, con pozzo, forno, deposito e taverna, abitata da contadini e pescatori addetti alle fortificazioni della costa. La popolazione cresce, molti marinari della costiera amalfitana e sorrentina vi si stabiliscono, e l'abitato si espande intorno ad una chiesa intitolata a San Domenico di Guzman. Nel XIX secolo e agli inizi del XX ha subito il fenomeno dell'emigrazione, rivolta in particolare verso il Sudamerica ed il Venezuela: per i legami mantenuti con quelle terre in una piazza del centro, di fronte al porto, è stata eretta una statua al "libertador" venezuelano Simón Bolívar, al quale sono anche dedicati la via pricipale del paese e uno dei due cinema locali. Il nome viene fatto anche risalire a quello della fanciulla Kamaraton, bella come una dea, ma dal cuore di pietra. La leggenda narra che il nocchiero di Enea, Palinuro, se ne innamorò follemente, arrivando addiritura a inseguire la sua immagine nel fondo del mare, andando incontro al suo destino. Colpevole di amore non corrisposto, Kamaraton venne trasformata in roccia da Venere, la roccia su cui oggi sorge Camerota, testimone perenne di uno sfortunato amore.

Da vedere 

Il Centro storico - ha mantenuto intatto l'antico borgo marinaro, che la rende caratteristica e unica nel suo genere, con i suoi vicoli che passano sotto suggestive volte ed arcate e le stradine che proseguono con ponti e scalinate. L'economia del paese, basata su attività in parte mantenute vive. Nei vicoli si raccoglievano le ragazze per cucire, rammendare e ricamare. Ricordiamo la battitura del libano, una corda vegetale ottenuta intrecciando un'erba resistente, ma molto tagliente; la lavorazione dei tipici canestri; la conservazione del tonno, delle alici e delle melanzane sott'olio. La piazza è stata recentemente restaurata utilizzando le pietre originarie, che sono tuttora ben visibili nell'attuale lastricato. Al pianterreno vi era un ambiente unico, dove la famiglia si raccoglieva sia per il desinare, sia per le principali attività quotidiane. Ad ognuno dei piani  superiori corrispondeva una grande camera da letto. Nelle grandi case l'acqua piovana veniva raccolta nelle capienti cisterne; il sottoscala era sfruttato come cantina; non mancava la soffitta. Sui balconi e sul terrazzo venivano coltivate le piante officinali, che non mancavano in nessuna casa.  

Grotte paleontologiche - nel 1960, alcuni resti di crani umani ritrovati nella Grotta Sepolcrale e mal ricostruiti, fecero per breve tempo ritenere che fosse stato ritrovato un "anello mancante" nella catena evolutiva umana, giacché i reperti si presentavano come quelli di un individuo dal mento sporgente e dalle notevoli capacità craniche, in netta contrapposizione all'Uomo di Neanderthal.

Duna fossile ed Acropoli di Capo Grosso - è stata scoperta alla fine degli anni'60 una duna fossile che ha restituito interessanti reperti dell'era Paleolitica e Neolitica. Poco lontano sono stati ritrovati i resti di un insediamento greco, forse un'Acropoli, risalente al VII-VI sec.a.C.

Leone di Caprera - è adibita come piccolo museo dov'è esposto il Leone di Caprera , una goletta che nel 1890 - 1891 attraversò l'Atlantico da Montevideo a Livorno; il cui nome è un omaggio a Giuseppe Garibaldi, così soprannoninato.

Torri del telegrafo - fra i motivi d'interesse, meritano citazione le tre "torri del telegrafo" o "saracene", attualmente in restauro. Risalenti all'epoca borbonica, erano un sistema di vedetta e comunicazione, site lungo tutta la costa sud tirrenica. Esse sono, nell'ordine, la Torre"dell'Isola",la Torre"del Poggio" e la Torre"Zancale".

Villa Mariosa - è opera di un architetto francese. È costituita da due torri limitrofe e un grande loggione con arcate, che si affaccia direttamente sugli scogli, con una scaletta che arriva fino al mare. Spesso veniva a villeggiarvi anche Gaetano Lama, il noto maestro napoletano, che proprio lì compose la celebre melodia "Marì dint'o silenzio", conosciuta poi come "Silenzio Cantatore" su testo di Libero Bovio. Una targa, all'esterno della villa e con alcune strofe della canzone, commemora l'evento.

Come arrivare

In auto: - l'autostrada del sole A1 Milano - Salerno, l'autostrada Salerno - Reggio di Calabria con uscita al casello di Battipaglia; proseguite per la variante statale 18, uscita Poderia - Marina si Camerota.

Tipologie