Italynet

Hotel Grotte Santo Stefano, Agriturismo Grotte Santo Stefano, Bed and Breakfast Grotte Santo Stefano

Italia

ricerca

Grotte Santo Stefano

Grotte Santo Stefano, è una frazione del comune di Viterbo, della regione Lazio, in provincia di Viterbo.

Storia

L'origine di Grotte S. Stefano si perde nella storia antica. Infatti certa la presenza di insediamenti etruschi e, in seguito romani a Piantorena e a Troscioli che fanno supporre l'esistenza di altri analoghi piccoli centri. Tuttavia la distruzione di Ferento nel 1172 da parte di Viterbo determina un consistente incremento demografico della zone poichè i profughi ferentani si rifugiarono nelle grotte tufacee delle vallate sottostanti la loro città, ormai perduta per sempre. Le prime case in muratura sorsero attorno al 1600 e, furono costruite un po' ovunque, anche se con un certo disordine perchè non esisteva ancora un piano regolatore. Quando nel 1172 Viterbo distrusse l’antica città di Ferento, molti abitanti, costretti a lasciare le loro case, si ritrovarono in questo luogo vivendo per secoli in grotte divenute abitazioni. Le remote origini dell’insediamento umano del territorio sono rivelate da tombe etrusche tra le quali importante quella a cinque camere e dipinta di Prinzavico. Le gesta degli anni che furono vollero che nel 1655, alla morte di Papa Innocenzo, donna Olimpia fu allontanata da Roma e morì due anni dopo, esattamente tre anni dopo aver acquistato il feudo del vicino centro abitato di Montecalvello. La famiglia Pamphili, quindi, perdette ogni influenza presso la corte Pontificia e, nella prima metà del 1700, si imparentò con la famiglia Doria proveniente da Genova. Il feudo Grotte S. Stefano-Montecalvello-Vallebona passò, così, al casato di Doria-Pamphili che vanta ancora oggi alcuni diritti più o meno consistenti. Gli abitanti di Grotte continuarono a dipendere civilmente dai proprietari del Feudo e religiosamente dall’Arciprete di Montecalvello. Fin quando, nel 1808, Napoleone I occupò Roma cosicché i cittadini di Grotte, nel 1809, assunsero l’autonomia civile. La nascita del comune avvenne nello stesso anno e si apprende da alcuni documenti che portano l’intestazione di Napoleone I Imperatore di Francia Re d’Italia. Nel 1928 il Comune di Grotte S. Stefano venne soppresso ed accorpato a quello di Viterbo, la cui città fu elevata a Capoluogo di Provincia.

Da vedere

Castello di Montecalvello - di proprietà del grande pittore Balthus e dove è possibile ammirare alcune sue opere.

Cascata dai mille rivoli e dalle mille emozioni

Come arrivare

In auto: da Viterbo imboccare la Strada Provinciale Teverina per Grotte Santo Stefano.

Tipologie