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Castel del Rio

E un comune dell'Emilia-Romagna, in provincia di Bologna, con 1.248 abitanti e ha una superficie di circa 52 Km. Sorge a 215 metri sopra il livello del mare. Il fiume Santerno che percorre tutto il territorio rappresenta una importante risorsa naturalistica e ambientale.

Storia

I primi insediamenti riscontrati sono di origini celtiche databili fra il V° e VI° sec. a.c.; benché parzialmente urbanizzato e percorso da vie di comunicazione anche in epoca romana, ebbe massimo splendore nel periodo a cavallo fra il tardo Medioevo ed il Rinascimento. A partire dal X° sec abbiamo la nascita di fortificazioni e rocche e la variazione della toponomastica in Castrum, da cui il nome Castrum Rivi dal quale dicende l'odierno Castel del Rio. Nell'anno 1076 il castello cadde nelle mani di Matilde di Canossa poi, dopo varie vicissitudini, l'imperatore Ottone IV investe la famiglia Alidosi quale padroni del feudo di Massa di S. Ambrogio. A fine 1400 iniziano i lavori per la costruzione del Palazzo Alidosi, opera grandiosa progettata presumibilmente dal Bramante e rimasta incompiuta per la mancanza di risorse all'avanzare dlle opere e degli eventi. Contemporanea è la costruzione del Ponte Alidosi, commissionato da Obizzo, fratello regnante di Francesco, ed iniziata nel 1499; il ponte fa parte dell'elenco dei Monumenti Nazionali dal 1897. Nel 1638 si conclude la dominazione degli Alidosi, la cui influenza si estese a tutta la Romagna ed oltre. Avviene a seguito di un lungo contenzioso con lo stato Pontificio che infine assoggetta il Comune che era stato minuscolo ma indipendente per più di 400 anni. Successivamente resta sotto la Stato Pontificio, si ha un periodo di parziale declino sino al 1794, quando l'invasione post rivoluzionaria delle truppe francesi detrmina un nuovo assetto elevando Castel del Rio a Distretto. Seguono anni di fermento dovuti al tentativo di restaurazione da parte dello Stato Pontificio; a metà del 1800 una delegazione locale partecipa attivamente alla riorganizzazione amministrativa. Il Comune entrerà poi far parte del nascente Stato italiano, seguono anni di stabilità e prosperità. Nel primo conflitto mondiale il Comune pagherà il suo tributo di sangue mandando al fronte molti giovani abitanti. Durante il secondo conflitto mondiale la zona subì disagi e distruzioni da parte dei bombardamenti alleati, e l'occupazione tedesca provocò morti e deportati. Gli abitanti contribuirono alla Resistenza e alla guerra di liberazione dal settembre del 1944, attuando anche però fucilazioni sommarie e violenze verso la popolazione civile.

Da vedere

Palazzo - la costruzione fu commissionata inizialmente dal cardinale Francesco Alidosi, con l’intento di sottolineare la solidità del potere, fu poi proseguita da Cesare e Rizzardo Alidosi. I lavori iniziarono con grande disponibilità di mezzi e di manodopera. Un grande fossato circondava il palazzo e un ponticello a tre arcate consentiva di attraversarlo per entrare dall’unico ingresso realizzato. Il Palazzo rimase però incompiuto per mancanza di fondi e dei quattro bastioni previsti ne furono realizzati solo due. Vero gioiello rinascimentale, ancora visitabile, è il Cortiletto delle Fontane dove sono accolte tre bellissime fontane a conchiglia, tre colonne di arenaria sorreggono un loggiato e sotto le vele della loggia otto nicchie circolari accoglievano i busti degli esponenti più importanti della famiglia. Il Palazzo è stato interamente restaurato ed è ora sede comunale, ospita inoltre nelle sue stanze la biblioteca, il museo della guerra e il museo del castagno.

Ponte - si erge sul fiume Santerno da più di cinquecento anni, un vero capolavoro di ingegneria civile. Genio o follia dell’uomo, il Ponte Alidosi presenta una struttura a schiena d’asino con un’unica arcata di 42 metri e una freccia di 19 metri. La costruzione durò più di vent’anni comportando parecchi morti e feriti, ma giovò sicuramente al movimento commerciale della Vallata del Santerno, privilegiando Castel del Rio come area mercatale. Al suo interno cinque stanze, probabilmente realizzate per motivi strutturali, consentivano alle guardie la riscossione delle gabelle e la possibilità di rinchiudere prigionieri. I recenti interventi, di recupero delle stanze come spazio espositivo, realizzati dall’Amministrazione comunale con il contributo del Gal Appennino Bolognese, hanno consentito di restituire al Ponte il suo valore simbolico di storia e di voglia di comunicare.

Museo della Guerra - fra i più ricchi dell’Emilia Romagna per numero di reperti posseduti, il museo della Guerra di Castel del Rio nasce nel 1978 grazie alla volontà di gente comune. Articolata in tre sezioni: la Grande Guerra, la II Guerra Mondiale e l’attività partigiana e la deportazione dei cittadini di Castel del Rio, la collezione si compone di reperti e di documenti quasi interamente donati. Ogni anno, la terza domenica di maggio, il museo della Guerra promuove l’iniziativa Militaria, mostra - mercato di mezzi militari.

Museo del Castagno - all'interno di Palazzo Alidosi, e' anche presente un'esposizione didattica dedicata al castagno: alle caratteristiche ambientali del territorio alla storia, strumenti e metodi di una produzione che ha rappresentato nei secoli una risorsa fondamentale per l'economia della vita contadina, e non solo, dell'alta vallata del Santerno.

Come arrivare

In auto: Strada Provinciale 610 Selice Montanara direzione Firenze; da Bologna - Castel San Pietro: Strada Provinciale Sillaro Bordona; dalla Valle del Senio: Strada della Lavanda direzione Fontanelice quindi S.P.610 direzione Firenze; da Firenze: Direzione Mugello - Firenzuola quindi S.P. Montanara direzione Castel del Rio.

In aereo: aeroporto di Bologna.

Tipologie