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Fiumana

Fiumana e una frazione che appartiene al comune di Predappio, in provincia di Forli`- Cesena, nella regione Emilia-Romagna, con circa 1250 abitanti e sorge sulle rive del fiume Rabbi.

Storia

Si hanno rinvenimenti archeologici che attestano la presenza di insediamenti umani fin dall' età del bronzo e, di epoca romana, rimangono i resti di una villa scoperta nel 1960 da Bernad Montanari. Probabilmente l' edificio appartenne ad ricchi possidenti terrieri e rimase abitato dal I al IV secolo d.C. Con la caduta dell' Impero romano ed in seguito alle invasioni barbariche si perde notizia di Fiumana finoa al XI secolo. Nel 1045 si ha la prima notizia di un monastero benedettino e, del 1068, se ne conosce anche il nome dell' abate Ego Bonizio. Il monastero assume sempre maggiore importanza, per decadere però verso il XV secolo. Nel 1304 fu posseduta dal marchese degli Argugliosi. Nel giugno del 1424 le truppe di Pandolfo III cingono d' assedio il castello di Fiumana che in breve capitola. Nel 1434 Antonio Ordelaffi riceve da papa Eugenio IV il riconoscimento della signoria forlivese ricevendo in possesso anche i territori di Fiumana. Fu comune fino al 1925, quando l'autorità fascista decise la soppressione dell'antico comune e il suo accorpamento con quello di Predappio.

Da vedere

Chiesa di S.Agostino - costruita nel XII sec. apparteneva a monaci agostiniani dipendenti dei canonici portuensi di Ravenna. Di stile romanico, è costruita con grossi blocchi di pietra locale, cosiddetta “spungon”. E’ ad una sola navata, orientata con l’abside a levante e con la facciata, il cui portale reca i segni di un originario protiro e della sovrastante tribunetta, rivolta verso ponente. Alla purezza delle linee esterne corrisponde all’interno una non meno interessante serie di affreschi, purtroppo in grande parte rovinati, che documentano, con una curiosa sovrapposizione, la storia plurisecolare della chiesa. All'esterno una quercia secolare ombreggia la stradella d'accesso, nei dintorni sono state trovati reperti archeologici ed antiche tombe.

Villa Pandolfa - un tempo fastosa per atrio, scalone e saloni in cui si conservavano dipinti del Palmezzano, del Cagnacci e del Cignani è stata patrimonio della nobile casata dei marchesi Albicini. Deve il suo nome a Pandolfo Malatesta quivi attestatosi con le sue truppe nel 1442 mentre si accingeva ad assediare il castello di Fiumana.

Tipologie