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Isola del Cantone

Comune montano di circa 1.510 abitanti che si trova in Liguria, in provincia di Genova. Le origini del borgo risalgono al XIII secolo, quando fu innalzata una piccola cappella dedicata a San Michele Arcangelo. Col passare del tempo furono innalzate alcune case nei pressi della cella, che nei secolo seguenti andarono a creare l’attuale borgo. L'economia è legata principalmente all'agricoltura ed all'allevamento. Il paese sorge su un cuneo di roccia alla confluenza tra il torrente Vobbia e lo Scrivia. Il comune è ai confini con il Piemonte.

Storia

Insula è il nome antico latino e deriva dal fatto che la località si trovi alla confluenza di due fiumi, lo Scrivia e il Vobbia. Sorto intorno a una cella benedettina fondata nel 1216 lungo l'antica Via Postumia e dedicata a san Michele Arcangelo, deriva dall'unione dei due borghi Isola e Cantone. In tempi più recenti l'area di Campolungo, dove sorge la chiesa parrocchiale sulla sinistra dello Scrivia, ha assunto il nome di Isola mentre la rimanente è diventata Cantone. Soltanto nel 1218 si avviò una trattativa tra le due fazioni politiche, dividendo in due parti il feudo. La sezione sinistra del torrente Scrivia fu attribuita alla repubblica genovese - ad eccezione del borgo di Serravalle Scrivia - mentre la parte destra del fiume a Tortona. Nel 1235 divenne unico feudo della famiglia Malaspina e dal 1256 passò agli Spinola facendo parte, sino al 1797, dei Feudi Imperiali di valle Scrivia, soppressi da Napoleone Bonaparte in seguito. Nel 1815 verrà inglobato nel Regno di Sardegna, così come stabilirà il Congresso di Vienna del 1814 anche per gli altri comuni della Repubblica Ligure, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861.

Da vedere

Chiesa di San Michele Arcangelo - fu fondata, secondo alcune fonti, dai monaci Benedettini tra il XII e il XIII secolo e in seguito aggregata alla Sacra di San Michele dell'arcidiocesi di Torino. L'attuale costruzione è risalente al Seicento. La parrocchia, a differenza delle altre parrocchie comunali, fa parte dell'arcidiocesi di Genova.

Ponte di Zan - fu costruito dal diavolo in persona in cambio della prima anima che lo avesse attraversato. Quando sopraggiunse il paesano "Zan" - diminutivo di Zane, Giovanni in dialetto genovese - quest'ultimo ingannò Satana facendo rotolare sul ponte una formaggetta mandando poi il suo cane a riprenderla. Quando la comunità parrocchiale di Vobbia si recò a recuperare il forziere - per la costruzione della locale chiesa - il parroco cospargendo il terreno con acqua benedetta e facendo il segno della croce scacciò per sempre la presenza diabolica.

Castello - fu edificato, a pianta quadrata, dal capitano Guglielmo II Spinola tra il 1553 e il 1562; il maniero si trova in località Piano su uno sperone di roccia alla confluenza dei fiumi Scrivia e Vobbia. Un'ulteriore costruzione difensiva fu costruita tra l'XI e il XII secolo nella frazione di Montessoro; la costruzione era costituita da due torri ancora oggi in parte visibili. L'aspetto dell'edificio, sorto come le altre abitazioni lungo l'allora mulattiera, richiama le caratteristiche forme del XVII secolo dei palazzi nobiliari genovesi. Il palazzo, lasciata la dimora del castello sulle alture, divenne la residenza nobiliare della famiglia Spinola. In seguito abbandonato è stato recentemente sottoposto ad un intervento di restauro riportando alla scoperta i caratteristici elementi architettonici, tra i quali un portale in arenaria quest'ultima tipica della frazione.

Come arrivare

In auto: è situata lungo la Strada Provinciale 35 dei Giovi la quale collega Mignanego con Isola del Cantone. Inoltre è raggiungibile anche grazie al proprio casello autostradale sull'autostrada A7.

In treno: stazione ferroviaria sulla linea Torino - Genova.

Tipologie