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Lodi Vecchio

Comune lombardo, in provincia di Lodi, con più di 7.212 abitanti. Il centro e situato a ovest di Lodi, tra il Lambro e il canale Muzza.

Storia  

Il 3 agosto 1158 Federico Barbarossa fonda la nuova città di Lodi. Nel 1158 i milanesi, nemici di sempre, mettono a ferro e fuoco la città. La distruzione incombe su ogni monumento, su ogni costruzione, su centinaia di abitanti. E Laus muore. Chi scampa fugge via, tranne un gruppo di monaci che dà vita al monastero cluniacense della cascina San Marco. Il 22 gennaio 2006 viene attribuito a Lodi Vecchio il titolo di città. Conosce ogni tappa della grande storia d'Occidente: dalle truppe di Attila ai successori di Carlo Martello, dalle persecuzioni cristiane alla visita di Sant'Ambrogio, Laus è fulcro della vita padana collegata direttamente con i grandi centri di interscambio. Il Decreto del Presidente della Repubblica, che formalizza il titolo di Città di Lodi Vecchio, è, infatti, un riconoscimento prestigioso: una presa d'atto di ciò che è già città, per storia illustre, per livello dei servizi e per importanza economica. Il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha voluto onorarci di questo titolo e noi faremo in modo che non rimanga uno sterile documento ma possa far valere tutta la sua importanza e ci sia di stimolo nelle future scelte per lo sviluppo di Lodi Vecchio.

Economia

Questo centro ha visto negli ultimi anni un incremento demografico economico e sociale grazie anche allo sviluppo urbanistico ed edilizio, attraverso la costruzione di case popolari, economiche e civili e la ristrutturazione del vecchio centro. Alla tradizionale attività agricola, che conta oggi numerose aziende con attrezzature moderne, si è affiancata l'iniziativa industriale, con imprese che operano nei più svariati settori tra cui metallurgico, chimico, meccanico, lavorazione del legno, vetro e materie plastiche. La produzione che in quest'ultimo periodo ha avuto un incremento maggiore è soprattutto legata all´artigianato e alla media e piccola industria, che conta una sessantina di imprese.

Da vedere

Cappella S.S. Naborre e Felice - fu restaurata nel 1836 a compimento di un voto per la fine di una terribile pestilenza di colera che aveva imperversato quell'anno. Terminati i lavori venne incaricato il pittore Ferrabini di dipingerne l'interno. Fù di nuovo restaurata nel 1957.

Cappella della Madonna della Valletta - scorreva una volta il canale Trivulzio e sopra un pilastro di un incavo del canale era dipinta l'immagine della Madonna.

Cappella campestre di S. Maria Rossa - sorge in un luogo dove anticamente vi era un cascinale portante quel nome conosciuto sin dal 1564.

Basilica dei XII Apostoli San Bassiano - le sfumature della rossa pietra di facciata sono stemperate dalla foschia che sale dai fossati e dalle rogge: quando il sole fa sorridere i campi di granturco, invece, il tempio patronale si staglia in quel cielo di Lombardia, "così bello quando è bello", per dirla col Manzoni.

La Chiesa di San Pietro - la tradizione vorrebbe che, sul luogo di un antico cimitero romano posto fuori dalle mura di Laus Pompeia, si radunassero dei cristiani in preghiera attorno ad un altare; la leggenda lo direbbe addirittura eretto dagli Apostoli Giovanni e Giacomo. Questo altare, di legno di cipresso con una mensa di alabastro, attorno a cui fu costruita la chiesa, sarebbe stato riconsacrato nel 327 da 5. Silvestro. Durante il IX secolo, nella conduzione della chiesa deve essere accaduto qualcosa di non chiaro, perchè nell'832 il vescovo di laus Eriberto, ed alcuni chierici di S. Pietro tra cui Ambrogio e Guidestro, chiesero all'imperatore Lodovico  il Pio la trasformazione della Chiesa in abbazia benedettina.

Come arrivare

In auto: dista 8 chilometri da Lodi, capoluogo della omonima provincia cui il comune appartiene.

Tipologie