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Carpaneto Piacentino

Carpaneto Piacentino è un comune italiano in provincia di Piacenza, della regione Emilia Romagna con 7.334 abitanti e ha una superficie di 63,2 chilometri quadrati. Sorge a 114 metri sopra il livello del mare. Attualmente è dedita all’agricoltura, all’industria alimentare e meccanica.

Storia

Il primo documento che si conosca che cita Carpaneto è dell’anno 758 e riguarda le vendite avvenute tra alcuni nobili longobardi, di questo territorio boschivo, in particolare erano presenti i carpinus betulus. Carpaneto è nominato in un documento longobardo dell’816 relativo all’acquisto di una foresta da parte del vescovo di Piacenza, Podone. Nel periodo comunale sappiamo che più volte qui si scontrarono le milizie dei grossi comuni della pianura e l’abitato ne fece più volte le spese. Nel 1090 il borgo è distrutto dai popolani in lotta contro i nobili. I guelfi, piacentini e milanesi, subirono la peggio nel 1216 ed i ghibellini, pavesi e cremonesi, distrussero Carpaneto. Nel 1311 Alberto Scotti fece incendiare il paese, dopo averlo saccheggiato. Nei primi decenni del 1400 il castello era di proprietà dei Del Cairo che lo cedettero nel 1435 a Beatrice Anguissola; passato poi agli Scotti venne completamente ricostruito da Alberto Filippo Maria Visconti con il titolo di conte del feudo di Carpaneto nel 1441; egli trasformo il paese in borgo fortificato cingendolo di mura e fossati; tuttavia nel 1447 Francesco Piccinino, arrivato con le milizie di Francesco Sforza, distrusse tutto ciò che apparteneva agli Scotti. Al 1600 risale un bellissimo ritratto equestre raffigurante Francesco Scotti egli è adorne di molle cappello piumato e di una larga parrucca, porta un giubbone rosso ricco di pizzi, larghi pantaloni ricamati ricadenti nell’ imbuto degli stivaloni; porta al fianco un piccolo spadino; alla sella sono appese due enormi pistole. Nel 1676, come testimonia una grida, viene istituita la Fiera di Primavera. Nel 1746 i documenti parlano di una grande peste che fece morire uomini e bestie. Nel 1806 il paese diventa comune e comincia così la serie dei sindaci. Nel 1848 anche a Carpaneto si sentì il fremito potente del Risorgimento e il paese diede il suo contributo alle lotte di allora e per partecipare alle guerre istituì un piccolo esercito. Nel 1851 Carpaneto viene ammesso al Regno del Piemonte ed il 31 marzo viene eletto come rappresentante di Carpaneto, Gropparello e Cadeo, l’ avvocato Giuseppe Galli, figlio di Luigi, di Carpaneto, patriota e letterato. Nel 1886, a luglio, a Carpaneto, arriva il telefono. Nel 1885 era stata aperta via Piacenza.
Nel 1887 nasce la società Operaia di Mutuo Soccorso, fondata dal conte Carlo Scotti. Nel 1903, dopo più di 600 anni, gli Scotti cedettero il castello al Comune. Giuseppe Rossi, con uno dei primi brevetti da pilota in Italia, partecipa alla guerra di Libia. Il 18 settembre 1921 viene inaugurato il monumento ai caduti, nel 1919 era già stato realizzato a Ciriano. Negli anni del fascismo la Casa del Fascio era dove ora si trova il negozio Valleverde. Nel 1927, aboliti i sindaci, vengono nominati dal prefetto i podestà. Nel 1932 viene stabilito lo stemma del paese, veniva infatti continuamente ritoccato, prima di quell’anno lo stemma aveva anche una carpa, ciò faceva pensare che il paese potesse aver preso il nome da questi pesci, essendo anche abbastanza presenti nella zona. Nel ’34 e poi anche nel ’37 il pittore Osvaldo Barbieri, detto Bot, affresca il salone e poi lo scalone del municipio. Nel 1936 alcuni carpanetesi partono per partecipare alla guerra di Spagna, alleati a Francisco Franco, che finì poi nel ’39. Nel 1942 cadono due stukas alla periferia del paese. Nel 1943 Carpaneto subisce il primo bombardamento e le cantine del castello vengono usate come rifugio.
Il comando dei tedeschi era dove ora c’è il Bar Centrale. Il 29 aprile 1945, con un plebiscito davanti al municipio, viene eletto il primo sindaco del dopoguerra. Nel 1948 viene allestita una pista da ballo chiamata Spinarosa, nei giardini pubblici, dove ora c’è il campo da pallavolo.

Da vedere

Castello di Carpaneto - sebbene le prime notizie relative al Castello di Carpaneto risalgano al 1321, è comunque probabile che esso esistesse già nel XII - XIII secolo, e precisamente all'epoca in cui la famiglia Malaspina cedette, nel 1180, i propri diritti su Carpaneto alla chiesa di Sant'Antonino di Piacenza. Da segnalare soprattutto l'elegante porticato con colonne di granito e capitelli in arenaria recanti gli stemmi degli Scotti. Attualmente ospita gli uffici comunali.

Castello di Travazzano - si hanno notizie già a partire dall'XI secolo, menzionato quale rifugio per i nobili fuoriusciti dalla città. L'antico maniero si presentava a pianta rettangolare con quattro torri angolari, di cui oggi se ne conservano solamente due, una circolare e una quadrata. Da segnalare un camino con lo stemma dei Chiapponi in un salone interno e i pregevoli soffitti a cassettoni.

Castello di Badagnano - costruito probabilmente nel 1381, come testimonierebbe la data scolpita su un' architrave della cantina, ora trasformato in abitazione rurale.

Chiesa parrocchiale dei Santi Fermo e Rustico - è dedicata ai santi patroni Fermo e Rustico a ricordo del loro martirio avvenuto a Verona il 9 agosto 304. Sorta in stile romanico, è stata trasformata e alterata nel corso dei secoli. La sua giurisdizione era limitata dalle pievi di San Giorgio, Fontanafredda, Fiorenzuola, Travazzano e Vigolzone. La prima torre campanaria, che al piano terra ospita la sagrestia, è stata costruita contemporaneamente al tempio; questa testimonia la qualità rustica della costruzione, edificata con materiali in cotto e sassi, senza pietre o marmi. Il campanile sorgeva a fianco della facciata ma, spostato in avanti,  e formò un corpo unico con il successivo allungamento di un’arcata del 1950. nel 1913, quando l’arcivescovo Umberto Malchiodi era curato a Carpaneto, furono innalzate a forza di braccia le campane, mentre l’orologio venne installato nel 1919.

Castello di Magnano - ben conservato è il castello di Magnano, sito nell'omonima frazione. Di esso si ha già notizia nel 1288. Nel XV secolo abitato e fortilizio passarono in proprietà alla famiglia Scotti, che ne rimasero proprietari fino a tempi recenti. La struttura si presenta in pietra, a pianta trapezoidale irregolare, adattato al terreno accidentato su cui sorge.

Castello di Cerreto Landi - in un atto del 1385 il Castello di Cerreto viene menzionato quale proprietà di Oberto Landi. Nel cortile interno si trovano le fondamenta di un'antica torre isolata, ultimo rifugio in caso di attacco. Oltre il fossato che circonda il complesso castrense si trova l'oratorio di S.Gaetano, con affreschi di gusto neoclassico all'interno.

Castello di Zena - l'edificio conserva ancora oggi alcuni elementi architettonici castrensi, tra cui le tracce del ponte levatoio. All'interno si trova un ampio camino con stemma, nonché notevoli affreschi.

Come arrivare

In auto: da Piacenza o Fiorenzuola seguire la provinciale per Carpaneto Km. da Piacenza 18.

Tipologie