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Magliano Sabina

Magliano Sabina conta 3.745 abitanti, in provinci da Rieti, della regione di Lazio, e ha una superficie di 43,7 chilometri quadrati per una densità abitativa di 85,70 abitanti per chilometro quadrato. Sorge a 222 metri sopra il livello del mare.

Storia

Poiché il nome di Magliano deriva certamente da un "praedium Manlianum" o da un "fundus Manlianus" dell'età romana appartenente alla "gens Manlia" il casale omonimo citato in una carta farfense dell'VIII secolo potrebbe identificarsi appunto con il nucleo rurale ingranditosi, più tardi, nell'attuale paese. L’invasione dei barbari comportò una forte diminuzione dei commerci ed un impoverimento del territorio. Anche l’età longobarda e carolingia non fu prospera per la terra di Magliano, che iniziò a rifiorire intorno all’anno Mille. Con la ripresa dei commerci, Magliano riattivò  il porto sul Tevere, cinse di mura le proprie case e costruì il proprio castello. La sua importanza in quel periodo è testimoniata dal fatto che nel 1155 vi si rifugiarono l’Imperatore Federico Barbarossa ed il Papa Alessandro IV. L’età dei Comuni è anche per Magliano un periodo fiorente, in cui si dà lo statuto, elegge i consoli e tratta alla pari con altri centri vicini come il potente Comune di Narni. Nel tardo Medioevo Magliano ebbe il dominio degli Orsini e venne perciò assalito nel 1311 da Ludovico di Savoia, Senatore di Roma e fiduciario, in Italia, dell'imperatore Enrico VII di Lussemburgo. Dopo un breve assedio i notabili maglianesi fecero atto di sottomissione giurando fedeltà al Comune di Roma e si impegnarono ad inviare annualmente un palio di dieci fiorini, quattro giostratori e due monili d'argento dorato ai giochi romani di Agone e di Testaccio. Durante il Rinascimento fu centro popoloso e ricco, e per questo Papa Alessandro VI nel 1495 lo fregiò del titolo di città e gli assegnò la sede della Diocesi di Sabina. La decadenza del Comune ebbe inizio nei primi anni del 1600, con la decisione di Papa Sisto V di costruire Ponte Felice in mezzo alla pianura, per poi deviare le acque del Tevere per farle passare sotto il ponte medesimo. Eliminato il porto fluviale, vennero meno i guadagni derivanti dal pedaggio e si diffusero numerose epidemie per i continui straripamenti del Tevere. Fu abitato sin dall’epoca arcaica, svolgendo un ruolo privilegiato nella strategia insediativa dei Sabini lungo la Valle del Tevere, documentato da importanti ritrovamenti archeologici. L’occupazione medievale ha dato al borgo le caratteristiche che ancora conserva.

Da vedere

Il castello - fu distrutto durante gli scontri tra truppe romane e viterbesi nel 1241. Dal 1267 agli inizi del 1500 gli Orsini furono i signori del castello. Dapprima appodiata di Montebuono, Foglia divenne appodiata di Magliano nel 1853. A quel tempo era un piccolo borgo, contava appena 89 anime suddivise in 18 famiglie sotto la chiesa parrocchiale della SS. Assunta e di S. Serena e aveva  tre chiese rurali: S. Pietro, S. Maria del Rovo e S. Sebastiano.

Chiesa Cattedrale - dedicata a San Liberatore, venne consacrata nel 1498 e restaurata radicalmente nel secolo XVIII. All'interno è divisa in tre navate e ha l'abside decorata con dipinti murali settecenteschi. Notevoli in essa: una tempera su tavola di un pittore viterbese quattrocentesco della cerchia di Antonio da Viterbo, rappresentante il Salvatore benedicente, l'altra tavola dipinta nel 1521 da Rinaldo Iacobetti da Calvi, seguace di Giovanni Spagna, rappresentante la Incoronazione della Vergine e nella predella l'Annunciazione, e, la nascita e la morte del figlio del gentiluomo maglianese Uliano, e una statua cinquecentesca della Vergine col Putto.

Il Museo Civico di Magliano Sabina - è diventato una realtà nel corso degli ultimi due anni, durante i quali sono stati aperti al pubblico i primi due piani di Palazzo Gori, sede del Museo, con le sezioni dedicate all'età del Bronzo, all'età del primo Ferro, alla cultura sabina arcaica, ed all'epoca ellenistica. L'intento del Museo è quello di proporsi come esempio di Museo vivo attraverso il quale si possa avere un contatto diretto, da parte di un pubblico di non specialisti, con la cultura del passato sviluppatasi sul territorio immediatamente circostante.

Come arrivare

In auto: con l’autostrada del Sole “A1”, uscita Magliano Sabina, con la Flaminia da Roma e da Terni e con la superstrada Viterbo - Orte da Viterbo.

In autobus: attraverso collegamenti diretti con Roma.

In treno: con la linea metropolitana Orte - Fiumicino, con corse regolari ad intervalli di un’ora, dalla stazione di Civita Castellana - Magliano Sabina.

Tipologie