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Hotel Fontanarossa, Agriturismo Fontanarossa, Bed and Breakfast Fontanarossa

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Fontanarossa

Fontanarossa , bellissimo paese della Val Trebbia , sull'Appennino Ligure, è una frazione del comune di Gorreto, dista circa 60 Km da Genova, e circa 150 Km da Milano, si trova a 950 m s.l.m. ed è posto in un'ottima posizione sul versante settentrionale del Monte Cavalla. Il paese è situato al centro di percorsi provenienti da Alpe, Varni, Fascia e Gorreto e quindi punto d'incontro che in passato gli ha permesso di essere un luogo di scambio molto attivo.

Storia

Nei documenti antichi Fontanarossa è sempre scritto "Fontana Rubea" cioè fontana rossa, tuttavia il Carraro dice che la parola "rossa" sia corruzione di roggia. Qualcosa di più sicuro si sa per epoche più recenti . Nel 1197 il paese era soggetto ai Malaspina, potente famiglia ghibellina, e Muso Ferrario e Giovanni di Fontana Rossa erano loro vassalli. Nel 1361 il paese fu ceduto , insieme ad altre terre , a Galeazzo II Visconti , signore di Milano , ed in seguito passò ai Fieschi. In un documento napoleonico della fine del XVIII secolo Fontanarossa è citata insieme a Orezzoli e Pregola quale confine di circoscrizione territoriale e civile. Nella storia recente il paese segue il destino delle vicende italiane ed emiliano - liguri in particolare : passò sotto il Regno di Sardegna , Regno d'Italia , Provincia di Pavia , Circondario di Bobbio , Mandamento di Ottone , Comune di Gorreto che nel 1924 passa sotto la Provincia di Genova ed infine Repubblica Italiana. Nelle guerre di indipendenza gli abitanti di Fontanarossa diedero il loro contributo all'Italia , uno di essi , Biggi Carlo, partecipò alla spedizione dei Mille con Garibaldi ; ben sette persone morirono nella Prima Guerra Mondiale ed una, Mangini Giacomo, nella Seconda. In quest'ultima guerra a Fontanarossa passarono partigiani e tedeschi , ci furono rastrellamenti , nel paese vennero nascosti ebrei perseguitati e prigionieri inglesi fuggiaschi per i quali i Fontanarossesi corsero rischi enormi ma ebbero modo di dimostrare il loro grande cuore . Nell'ultimo secolo molti abitanti sono emigrati sia verso il Nord America sia verso le più vicine Genova e Milano ma ovunque si sono distinti per le loro laboriosità , tenacia e capacità .Negli ultimi decenni il paese sopravvive soprattutto grazie al turismo che nel periodo estivo fa aumentare la popolazione di qualche centinaio di unità. In anno 1515 Fontanarossa era sotto la signoria dei Pallavicini e dei Principi Doria di Genova che la possedettero per secoli e vi costruirono il poderoso “palazzo” che esiste ancor oggi anche se senza l'imponente torrione che l'adornava ; esso fu per lungo tempo “Corte di Giustizia” con tanto di prigioni , trabocchetti , forca e ruota. Nel 1668 il paese apparteneva ai Doria della Cabella e venti anni dopo ne era feudatario Girolamo Spinola; nel 1783 era feudo dei Doria. In un documento napoleonico della fine del XVIII secolo Fontanarossa è citata insieme a Orezzoli e Pregola quale confine di circoscrizione territoriale e civile. Nella storia recente il paese segue il destino delle vicende italiane ed emiliano - liguri in particolare : passò sotto il Regno di Sardegna, Regno d'Italia , Provincia di Pavia, Circondario di Bobbio, Mandamento di Ottone, Comune di Gorreto che nel 1924 passa sotto la Provincia di Genova ed infine Repubblica Italiana.

Da vedere

La chiesa della Beata Vergine Addolorata - fu donato dalla famiglia Moscone, come ricorda un legato perpetuo di sante Messe negli archivi diocesani. Nella chiesa si entra attraverso un ampio portale, rivestito in fogli di rame sbalzato con rappresentazioni in rilievo di scene della Passione; è una delle belle e buone cose lasciate alla chiesa e al paese dello zelo di Don Marco Muzio, che fu parroco amatissimo di Fontanarossa per parecchi anni ed a cui tutti riconoscono cordialmente tra le tante altre virtù, quella davvero superlativa di saper « estorcere » lire e franchi, dollari e sterline dalle tasche più custodite e gelose quando si trattava di abbellire la sua chiesa e di rendere sempre più accogliente la casa del Signore. Al suo interno vi sono gli altari delle Anime, quello della Madonna Addolorata, del Sacro Cuore della Madonna di Lourdes e di S. Pietro; la statua del nostro caro S. Rocco in una nicchia fiorita a lato dell'altare maggiore, della Madonna della Guardia, del Sacro Cuore, di S. Rita, di S. Antonio. Il bello altare maggiore, di moderna, pregevole fattura, con la piccola abside decorosamente adorna ed il pavimento in marmi policromi, una lunetta centrale raffigurante il Sacro Cuore e due finestre laterali con belle vetrate che diffondono sul tutto una luce di penombra intensamente suggestiva.

Chiesa di Santo Stefano dell'anno Mille - si possa ancora trovare l'antica chiesa saracena di Santo Stefano costruita attorno all'anno Mille; la chiesa è definita saracena in quanto presenta caratteristiche tali da far pensare che sia stata edificata appunto da saraceni; infatti nel 935 i pirati saraceni del califfo Maliero Muhamond misero a ferro e fuoco Genova e in seguito spinsero le loro razzie fino all'entroterra. Si può presumere che una volta respinti i pirati, delle colonie siano rimaste in Liguria e che, per evitare le persecuzioni, queste si siano rifugiate in borghi che ritenessero sufficientemente isolati; è probabile che uno di questi gruppi di fuggiaschi, all'epoca definiti "marrani", si sia rifugiato a Fontanarossa e qui vi abbia edificato quella che poi sarebbe diventata la chiesa di S. Stefano.

Come arrivare

In auto: da Genova si deve percorrere la Valbisagno fino a Prato da dove inizia la S.S. 45. Il tragitto è semplice : senza mai dovere deviare si incontra il paese di Bargagli e si prosegue fino a Torriglia dove da alcuni anni è stato realizzato un tratto di strada che evita di attraversare il centro abitato.

Tipologie